Una piccola ma significativa rivoluzione: la tedesca Bayer manda in pensione il cartellino e mette al centro il personale. È stato infatti siglato un accordo con i sindacati che prevede, tra le altre cose, l’alternanza senza limiti tra lavoro in presenza e lavoro da remoto. Da oggi conterà solo la produttività, agli impiegati saranno inviati schermo, tastiera e sedia ergonomica. “È un grande passo avanti”, spiega Alessia Ripamonti della Filctem Cgil di Milano: “Ora il lavoro sarà smart e basato sulla fiducia, siamo soddisfatti”.

La Bayer è una delle principali multinazionali farmaceutiche a livello mondiale, con sede a Leverkusen (Germania). L’azienda, presente in Italia da più di 120 anni, ha oltre 1.800 dipendenti, due siti produttivi con impianti fra i più avanzati al mondo e un fatturato di 1,17 miliardi di euro. Ora si apre un nuovo capitolo per gli impiegati della Bayer. “Dal primo aprile – continua Ripamonti – sparisce l’obbligo di timbrare il cartellino e il rapporto di lavoro sarà finalmente basato sulla fiducia, sulla responsabilizzazione e sulla formazione del dipendente, attraverso lo sviluppo delle soft skills e delle competenze digitali”.

L’accordo siglato da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil segna la transizione dalla cultura del controllo dell’orario di lavoro a quella della produttività e del risultato. L’esperienza della pandemia sta rafforzando infatti un nuovo approccio, molto più flessibile. “Nell’azienda tedesca – riprende la delegata Filctem – non ci sarà più bisogno di una causale o di un numero massimo di ore per lo smart working: il dipendente potrà scegliere tra lavoro agile o l’ufficio, secondo le esigenze personali. La fase di sperimentazione durerà fino al 31 dicembre 2021, con l’obiettivo di capire quali saranno i benefici e identificare i punti deboli dell’intesa”.

Sarà poi fondamentale mantenere standard di salute e sicurezza durante lo svolgimento della propria attività lavorativa, in modo da combinare le esigenze della Bayer e quelle dei dipendenti. “Due esempi su tutti”, prosegue la delegata della Filctem: “I dipendenti potranno prenotare la loro presenza in ufficio, garantendo così il rispetto delle norme sul distanziamento e la sicurezza. Inoltre, le riunioni di lavoro si svolgeranno tra le 9 e le 12 e tra le 14 e le 17, utilizzando calendari condivisi e tenendo in considerazione gli impegni individuali, anche fuori dall’ambito professionale”.

La Bayer metterà al centro le persone e non ci sarà più una forma rigida di controllo. Le nuove parole d’ordine saranno infatti flessibilità, sostenibilità e conciliazione tra vita privata e lavorativa. “Un altro punto cardine dell’intesa – conclude Ripamonti – sarà il diritto alla disconnessione al di fuori degli orari di lavoro. Inoltre, la Bayer fornirà computer, mouse, cuffie idonee e sedia ergonomica ai dipendenti, mentre la mensa aziendale resterà operativa ma con numeri ridotti: chi non lavorerà in sede, avrà diritto al buono pasto. Il futuro è ancora da scrivere, ma siamo nella direzione giusta, e questo ci gratifica”.