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“Sinceramente non mi aspettavo questo sbarramento di Confindustria alla proposta del ministro Orlando sulla proroga del blocco dei licenziamenti". Lo ha detto ieri sera il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini durante la trasmissione Cartabianca sui Rai Tre. "È il momento di evitare i licenziamenti e vaccinare i lavoratori e le lavoratrici per essere pronti ai processi necessari – ha ribadito il segretario generale - mi preoccupa il problema legato alla creazione di nuovo lavoro e alla protezione di chi lavora perché la pandemia ha aumentato la povertà, la precarietà". In ogni caso, “per noi la partita sul blocco dei licenziamenti non è chiusa". Landini lo aveva spiegato già in mattinata in radio, durante la trasmissione Forrest su Rai Radio 1. Secondo Landini, infatti, vi è il rischio che dal primo luglio vi saranno migliaia di persone senza lavoro e questo perché il governo ha "ascoltato un po' troppo Confindustria, ha scelto di prendere una decisione che non ci convince: intendiamo proseguire per portare a casa maggior tutela per le persone che lavorano". Sul sito di Collettiva.it la sintesi dell’intervento del leader della Cgil alla radio: Sui temi del lavoro e delle scelte del governo sui licenziamenti da segnalare anche una intervista alla segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti sul manifesto (vedi più avanti).
Venerdì in piazza a Roma e in altre città
Sul lavoro, i licenziamenti, gli appalti e la strage continua degli incidenti sul lavoro è dunque scontro aperto. La tensione è a tutti i livelli perché dopo le forti pressioni di Confindustria il governo è stato costretto a fare marcia indietro e ha abolito la proroga del blocco dei licenziamenti fino ad agosto che era stata proposta dal ministro Orlando. Smentito Orlando, ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi ha difeso la scelta del governo: la norma – dice – è stata migliorata. Ovviamente scelte del genere fanno esplodere anche le contraddizioni interne alla sinistra e in particolare nel Pd. I sindacati non ci stanno e rilanciano la mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil in campo per dire basta alle morti sul lavoro, no alla cancellazione della proroga del blocco dei licenziamenti e no alle semplificazioni in materia di appalti (“Una proposta indecente”, l’ha definita il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini). L’appuntamento è per venerdì mattina, 28 maggio, in piazza Montecitorio, a Roma. Intanto oggi su Collettiva il quadro delle mobilitazione degli edili contro la strage nei cantieri. Il servizio sulle mobilitazioni organizzate per oggi in varie città è di Giorgio Sbordoni.
Sulle prime pagine
Il Sole 24 ore, che negli ultimi giorni ha rilanciato con forza le posizioni di rottura del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, oggi preferisce smorzare i toni proponendo una prima pagina ottimista. “Mattarella: la ripresa è avviata”, è il titolo di apertura. Molto più vicina alla realtà il titolo forte a centro pagina di Repubblica: “Lavoro, ferita nel governo”. Il compromesso sulla fine del blocco dei licenziamenti divide la maggioranza, spiega il giornale diretto da Maurizio Molinari. Il Pd a Draghi: serve un chiarimento. L’ira dei sindacati: “Il dietrofront è un regalo a Confindustria. Ma il premier: abbiamo migliorato la norma. Sul Pd il commento di Stefano Cappellini: “Al Nazareno serve più coraggio”. Il Corriere della Sera sceglie di affrontare la questione spinosa con una intervista al ministro del lavoro, Andrea Orlando: “Nessun trucco dietro il blocco dei licenziamenti” (Federico Fubini a pagina 11). Il Messaggero, che in questi giorni ha mostrato attenzione allo scontro sui licenziamenti, oggi relega la questione alle pagine interne. Titoli sparati invece sui giornali del centro destra. “Governo accerchiato, l’assedio dei comunisti” è il titolo de Il Giornale, mentre Libero – che attacca duramente il ministro Orlando giudicato addirittura “dannoso”, rilancia l’antico cavallo di battaglia della “sinistra che blocca tutto2. “Chi ferma l’Italia”, è il titolo di apertura del giornale diretto da Alessandro Sallusti. Di tutt’altro tenore, ovviamente, la copertina del manifesto, “quotidiano comunista” che dedica il titolo più importante al nuovo dramma dell’immigrazione, ma rilancia forte in centro pagina il titolo sul lavoro: “Licenziamenti, Bonomi senza freni”. L’articolo nelle pagine interne è firmato da Massimo Franchi. Su La Stampa è Luca Monticelli a fare il punto delle tante tensioni politiche che si sono scatenate: Licenziamenti e appalti, sindacati contro Draghi. In arrivo uno tsunami. Nell’articolo si citano sia Bonomi, sia Landini. Il presidente di Confindustria: “Se non ci sono le fondamenta di un rapporto di lealtà sarà molto difficile uscire dalla crisi”. Landini: “Il governo ha ascoltato un po’ troppo Confindustria, ma i problemi non si risolvono licenziando”.
Scacchetti (Cgil): Grave quello che è successo nel governo
Come Cgil – spiega la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti in una intervista sul manifesto (Massino Franchi a pagina 2) - non abbiamo partecipato ad alcuna trattativa né prima del consiglio dei ministri né lunedi. Posso solo desumere dalle agenzie e alle dichiarazioni. Proprio la mancanza di confronto è il punto più grave. A quanto ci risulta il ministro Orlando ha pensato di costruire una mediazioni sulla proroga dei licenziamenti al 28 agosto. Voi continuate a chiedere che il blocco dei licenziamenti sia prorogato fino alla fine di ottobre e non eravate soddisfatti della mediazione di Orlando, chiede Franchi. “Lo confermo. La mediazione di Orlando ci ha sorpreso, non la conoscevamo. Penso che Orlando si rifacesse ad un emendamento presentato da Pd, Leu e M5s al decreto Sostegni uno che proponeva di allungare lo stop ai licenziamenti al 28 agosto. Ora anche la nota di palazzo Chigi di lunedì però è una dichiarazione di volontà che non è semplice tradurre in un testo perché si tratta di una norma tecnica. Ora pena Draghi ha ascoltato Confindustria e Orlando ha dovuto fare marcia indietro. È un fatto grave perché si è determinata un'ingerenza su quella che lo stesso presidente del consiglio aveva presentato come una decisione unanime, anche durante una conferenza stampa. Se quella era già una mediazione non si capisce perché vada cambiata”. Per quanto riguarda le polemiche contro il sindacato, Scacchetti rimette i puntini sulle i. “Nessuno di noi – dice - chiede che il blocco dei licenziamenti debba durante all'infinito. Ma abbiamo già perso fin troppo lavoro nella pandemia e quindi bisogna utilizzare tutti gli strumenti possibili per evitare altri licenziamenti. Un tema agibile era quello del costo della cassa integrazione: ora è stato tolto dal tavolo perché la cig è totalmente gratuita, anche quella non Covid, oltre a tutti gli aiuti e fondi ricevuti anche nei decreti Sostegni. Bisogna smetterla di pensare che il blocco dei licenziamenti sia una misura contro l'industria perché permette alle imprese di poter gestire meglio la ripartenza. E invece Confindustria con queste pressioni ha dimostrato che vuole solo licenziare perché punta a liberarsi dei lavoratori che considera esuberi..”
Le altre interviste
Sui temi del lavoro e della giustizia sociale. oltre l’intervista al ministro Orlando di Fubini sul Corriere della Sera, da segnalare sul Fatto Quotidiano a Tito Boeri (ex presidente Inps) che si schiera sulla vicenda dei vitalizi. “Non toccate il taglio ai vitalizzi, ma fermate le doppie pensioni”. Per Boeri, che come presidente ha avuto modo di studiarsi i dati del sistema previdenziale, i parlamentari versano il 9% dei contribuiti e ottengono il triplo dall’Inps. (llaria Proietti a pagina 2). L’Avvenire propone invece una intervista al giuslavorista Pietro Ichino che lamenta il fatto che l’assegno di ricollocazione non sarebbe mai stato attivato, così, secondo Ichino, “l’alluvione di sussidi senza servi paralizza il lavoro”. (Luca Mazza a pagina 12). Su La Notizia contro la cancellazione del Codice appalti interviene il senatore del Movimento Cinque Stelle, Valerio Romano: “No alla macelleria sociale” (a pagina 2). Un’altra interessante intervista da segnalare è quella all’economista Jean Paul Fitoussi sul Riformista (Umberto De Giovannangeli a pagina2): “La distruzione del capitale umano è la tragedia sociale del nostro tempo”. Secondo l’economista, è necessario costruire nuovi diritti sociali. Sì alla crescita, ma per garantire l’eguaglianza dei cittadini di fronte al futuro. Invece regna l’incertezza sulle generazioni di oggi e di domani. Per Fituossi, l’idea di Letta sulle tasse di successione è buona, ma oggi non è il momento di alzare le tasse perché serve stabilità fiscale. Il Recovery’ Meno male che c’è, ma è pur sempre meno di un terzo dei fondi Usa. “L’Europa deve capire che la solidarietà è vincente”. Tra le interviste di oggi da segnalare quella a Roberto Saviano su La Stampa, "una vita dstrutta dalla camorra". Saviano commenta anche l'ultimo arrestto eccellente di un superboss.
Commenti
A proposito di politiche fiscali da segnalare sul Sole 24 ore (p.15) un intervento dell’economista Marcello Messori sulla necessità di arrivare ad una unificazione fiscale europea: Occorrono regole, ma anche discrezionalità. Sullo stesso giornale, che come abbiamo detto in precedenza oggi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, l’analisi di Dino Pesole sui segnali positivi che arrivano da lavoro, consumi ed export. Sul quotidiano Domani, Daniela Preziosi propone un’analisi politica dello scontro in corso. “Il tentativo di fare fuori il Pd dal tavolo del Colle e delle nomine. Sull’Avvenire, per quanto riguarda le questioni internazionali e il problema dell’immigrazione, interviene Piero Fassino: Europa e Africa, un destino comune (a pagina 3).
Dai social
Sui social di Collettiva, Facebook, Twitter e Instagram si rilanciano le dichiarazioni del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “Licenziamenti, la partita non è chiusa”, insieme ai dati sull’aumento della precarietà del lavoro contenuti nel dossier della Fondazione Di Vittorio. In primo piano anche il caso di discriminazione di Aurora Leone di The Jackal esclusa dalla nazionale cantanti. Oltre alle morti inaccettabili della strage della funivia, inaccettabili sono anche le morti sul lavoro: un morto ogni 11 ore.
Su Collettiva.it
La pandemia ha colpito le fasce più deboli della popolazione e indebolito un mercato del lavoro già fragile. La conferma arriva dal dossier della Fondazione Giuseppe Di Vittorio reso noto ieri. https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2021/05/25/news/-1145908/. Gli occupati con un lavoro precario, involontario e con forte disagio salariale sono oltre 5 milioni, soggetti fragili che pagano i costi più alti della crisi, ai quali si aggiungono i disoccupati (2,5 milioni) e i lavoratori in cassa integrazione. Come si evidenzia nel Rapporto, tra il 2008 e il 2020, l'occupazione precaria aumenta costantemente e durante le fasi di crisi viene ulteriormente penalizzata poiché meno tutelata dalla scadenza temporale e dall’accesso agli ammortizzatori sociali. In questo periodo gli occupati dipendenti permanenti sono cresciuti solo di 15 mila unità (+0,1%), mentre quelli a termine di 413 mila (+18,1%), ma nel solo anno 2019-2020 questi ultimi sono calati di ben 365 mila unità. Sul sito la sintesi e il rapporto completo. Nella rubrica Buona Memoria Ilaria Romeo racconta di quando Mike Bongiorno era partigiano
Il calendario delle iniziative
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale e l’agenda di Collettiva.it