Si riaccende il braccio di ferro sul blocco dei licenziamenti. Da una parte Confindustria che continua a chiederne l'abolizione e attacca il ministro del Lavoro Orlando che avrebbe inserito la proroga fino ad agosto senza consultare gli industriali. Dall'altra i sindacati insistono nell'invocare il mantenimento della misura sino ad ottobre e ricordano che non c'è stato alcun accordo finora che sarebbe stato tradito e promette battaglia. "Per noi la partita sul blocco dei licenziamenti non è chiusa". Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a Forrest su Rai Radio 1. Secondo Landini, vi è il rischio che dal primo luglio vi saranno migliaia di persone senza lavoro e questo perché il governo ha "ascoltato un po' troppo Confindustria, ha scelto di prendere una decisione che non ci convince: intendiamo proseguire per portare a casa maggior tutela per le persone che lavorano".

"Il messaggio che viene dato, ascoltando un po' troppo Confindustria - ha osservato il numero uno di Corso Italia - è che i problemi si risolverebbero con la libertà di licenziare. Credo che sia un messaggio sbagliato. Noi continueremo a chiedere che ci sia una proroga del blocco dei licenziamenti. Nel provvedimento che sembra, perché noi i testi non li abbiamo visti, perché la cosa simpatica di questo periodo è che si parla sui giornali ma non ci sono testi ufficiali e sedi formali in cui la discussione si può fare, da quello che leggiamo le imprese industriali dal primo di luglio potranno ricorrere alla cassa ordinaria e se lo fanno non pagano contributi e a quel punto possono evitare di licenziare".

"Di nuovo siamo di fronte - ha proseguito Landini- ad un aiuto dato alle imprese ma l'impresa può scegliere se licenziare oppure no. Io credo che quest'anno sarebbe utile evitare la strada dei licenziamenti". Il decreto dovrà essere poi discusso in Parlamento e siccome lo stesso Presidente del Consiglio dice che il confronto con le parti sociali è ancora aperto, "bene, noi non vi0ogliamo trovarci difronte a migliaia licenziamenti perché non è questo il momento di aprire ulteriori fratture sociali nel Paese". 

 "Di accordi non se ne erano fatti - ha concluso - e noi abbiamo chiesto di poter proseguire il confronto. Ciò non è avvenuto. Il governo ha scelto di prendere una propria decisione, che ancora non ci convince, non è sufficiente e intendiamo proseguire per portare maggior tutela". Per Landini "se le imprese hanno risorse e vengono dati loro finanziamenti e hanno opportunità di utilizzare la cassa interazione senza pagarla non deve essere un'opzione licenziare o no a seconda di quello che conviene. Se hai aiuti pubblici, se hai addirittura gli strumenti che in questi mesi possono evitare di ricorrere ai licenziamenti senza costi aggiuntivi, deve diventare un vincolo per le imprese utilizzare quegli strumenti anziché ricorrere ai licenziamenti".