Dopo oltre cinque anni di attività, sono stati presentati a L’Aquila i risultati del progetto “Territori Aperti”. Un progetto, condiviso con il capoluogo abruzzese e finanziato dal Fondo Territori Lavoro Conoscenza di Cgil, Cisl e Uil, che ha consentito la creazione di un Centro interdisciplinare di documentazione, formazione e ricerca sulla prevenzione e sulla gestione dei disastri e sui processi di ricostruzione materiale e immateriale delle aree colpite, con particolare attenzione alle questioni economiche e sociali, alla pianificazione territoriale e alle questioni sanitarie, basato sui principi della Open Science e su un'infrastruttura tecnologica innovativa per la raccolta, il trattamento e l'analisi dei dati.

Non solo, nell'ambito del progetto è stato realizzato anche un master in management tecnico-amministrativo post-catastrofe negli enti locali, giunto alla quarta edizione, che ha dato vita al “Toolkit Disaster Preparedness”, una raccolta di buone e cattive pratiche nella gestione dei disastri, a disposizione di cittadini e istituzioni.

La presentazione è stata anche l'occasione per discutere sulle prospettive del centro e sul suo ruolo nei processi di ricostruzione delle aree colpite da disastri naturali e antropogenici. Presente, tra gli altri, anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che nel suo intervento ha sottolineato la centralità del lavoro e dei lavoratori nella fase di ricostruzione post-sisma ed esaltato “la collaborazione tra i vari ambiti occupazionali, che hanno condiviso le singole competenze per il bene comune”.

Uno sguardo anche su ciò che a livello nazionale si fa per favorire la prevenzione. Poco per Landini: “Con il Pnrr invece si poteva e si doveva investire di più su questo fronte”.