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Una piazza gremita, quella di Ancona, per manifestare sulla sanità. In mille hanno preso parte oggi alla mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil nel capoluogo, provenienti da tutte le Marche, per rilanciare le richieste alla Regione ribadendo che il diritto alla salute va garantito a tutti con la centralità del servizio pubblico.
“Vogliamo porre l’attenzione sulle gravi condizioni della sanità locale , anche dopo le pesanti conseguenze della pandemia”, spiega Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche. Che aggiunge: “I problemi aperti nelle Marche sono tanti e urgenti da risolvere”.
La lunga lista contempla, anzitutto, la necessità di ridurre i tempi delle liste di attesa. “Con la pandemia – sottolinea la Segretaria generale -, sono state annullate e sospese molte prestazioni con circa il 40% in meno di attività diagnostica”. Il secondo punto riguarda il sottofinanziamento della prevenzione, con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, e della medicina del territorio che va rafforzata come prevede anche il Pnrr. E poi c’è la questione delle Case della salute e degli Ospedali di comunità. Ricorda Barbaresi: “Nelle Marche devono essere create 32 Case della Salute e 10 nuovi Ospedali di comunità: ma dove? Con quali tempi e con quale personale?”. Non vanno dimenticati i Distretti sanitari che “devono coincidere con gli Ambiti territoriali sociali, e i Servizi per il Lavoro, così da garantire l’integrazione socio-sanitaria”.
Un’altra questione importante che Cgil, Cisl e Uil intendono evidenziare è quella delle cure domiciliari e della cura per gli anziani e per i non autosufficienti. “Il Pnrr – puntualizza Barbaresi – stabilisce che le cure domiciliari vanno assicurate a 40mila ultra65enni e cioè il triplo di quelli attualmente assistiti. Come pensa di fare la Regione”. Su questo fronte interviene anche lo Spi Cgil Marche, per bocca del segretario regionale, Elio Cerri: “Con la Regione c’è da conquistare un confronto per discutere e integrare la prossima legge sulla non autosufficienza, già inserita nel percorso parlamentare. Abbiamo poi la necessità di rivedere tutta la partita delle residenze per anziani e una diversa gestione della domiciliarità. Infine, chiediamo il finanziamento della legge regionale sull’invecchiamento attivo”.
Tra le priorità per la Regione, non va dimenticata la necessità di rafforzare la rete dell’emergenza-urgenza che va resa più capillare, la chiarezza sugli assetti istituzionali e sulla qualificazione delle rete ospedaliera. Non solo. “Vogliamo potenziare i consultori e la piena applicazione della legge 194, a partire dalla somministrazione della Ru486”.
Quanto al capitolo personale, “è necessario un rafforzamento delle dotazioni organiche, fermando anche la progressiva privatizzazione della sanità”. A proposito, Matteo Pintucci, segretario generale Fp Cgil Marche, ribadisce: “Occorre una visione unitaria e complessiva del servizio sanitario regionale, esercitare maggiori funzioni di controllo sulla committenza privata anche a garanzia dei lavoratori e un forte indirizzo della Regione nei confronti degli enti”.
Su questi temi, chiude Barbaresi, “vogliamo risposte chiare e ci mobiliteremo finchè non ci saranno”.