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L’ultimo morto sul lavoro questa mattina a Mestre, dove un impresario di 45 anni ha perso la vita cadendo dal lucernario sul tetto del teatro Momo mentre eseguiva un sopralluogo con due funzionari del comune di Venezia.
Il decesso è avvenuto intorno alle 10,30 e sul posto è intervenuto il soccorso del Suem 118 che ha constatato il decesso. I rilievi sono stati affidati alla Polizia scientifica mentre il teatro è stato transennato ed è stato vietato l'ingresso anche al parco pubblico sul quale si affaccia.
Daniele Giordano, Cgil Venezia: “Ennesima e inaccettabile morte ancora una volta sul nostro territorio”
"L'ennesima e inaccettabile morte sul lavoro avviene ancora una volta nel nostro Territorio, e per di più durante un sopralluogo in una struttura di proprietà del Comune di Venezia. Come Cgil Venezia – dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia – esprimiamo la massima solidarietà alla famiglia del lavoratore coinvolto nell'incidente. Le dinamiche andranno chiarite, ma resta inaccettabile perdere la vita mentre si è al lavoro, e siamo stanchi di assistere ancora una volta ai minuti di silenzio e alle solite prese di posizione”.
“Il Sindaco di Venezia dovrebbe fare qualcosa, invece che limitarsi nelle conferenze stampa ai minuti di silenzio. Perché non chiede più risorse per la sicurezza sul lavoro? Perché non chiede alla Regione di aumentare il numero dei tecnici della prevenzione nel nostro Territorio? Perché non chiede alla Regione un nuovo piano per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro? Perché non mette in campo una vera campagna informativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in tutto il Comune? La risposta per noi è molto semplice: la logica del profitto viene ancora una volta prima delle battaglie a difesa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Non dimentichiamo, poi, che oltre ai casi di infortunio mortale, ci sono moltissimi infortuni gravi, che meno risuonano nelle cronache, ma che pregiudicano in modo permanente la qualità della vita delle persone. Secondo i dati Inail sugli infortuni avvenuti nel 2022, riferiti alla provincia di Venezia, sono stati ben 2 i casi di macro menomazione permanente che giungono ad annullare il bene salute, 5 le menomazioni che limitano sino ad annullare l’estrinsecazione della validità biologica e sensoriale, 22 i danni biologici permanenti in grado di ridurre in modo definitivo e irrecuperabile le funzionalità del soggetto leso, 50 infortuni in grado di compromettere in modo non trascurabile la qualità della vita, 276 quelle in grado di compromettere l’esistenza della persona lesa. A questi vanno aggiunti ben 640 infortuni con danni permanenti che comportano mutamenti nella condotta di vita del danneggiato. In totale, nel solo 2022 e nella sola provincia di Venezia, poco meno di 1.000 persone hanno riportato un danno permanente a causa di un infortunio. 24 persone, nello stesso anno, sono morte di lavoro”.
“Giovedì 11 aprile – conclude Daniele Giordano – Cgil e Uil hanno dichiarato uno sciopero generale, con un presidio alle 14.30 di fronte alla sede di Confindustria al Vega. La prima ragione è zero morti sul lavoro: obiettivo da raggiungere rendendo salute e sicurezza un vincolo per poter esercitare attività d’impresa, cancellando le leggi che hanno reso il lavoro precario e frammentato, superando i subappalti a cascata, rafforzando e potenziando gli organici degli Ispettorati del lavoro e dell ASL, senza tralasciare un’adeguata formazione continua e prima di lavorare, una vera patente a punti per tutte le aziende e settori”.