Le lettere di licenziamento stanno per arrivare. Sembra non esserci più speranza per 24 lavoratori (su complessivi 48) della Koenig & Bauer Flexotecnica di Tavazzano (Lodi), azienda metalmeccanica tedesca specializzata nella commercializzazione e manutenzione di rotative per la stampa, che a metà gennaio ha aperto la procedura di licenziamento collettivo.

Lunedì 7 aprile si è svolto, presso la sede della Regione Lombardia, l’ultimo vertice tra il management aziendale e i sindacati, ma la fumata è stata nera. La società (che già nel 2022 aveva dimezzato il personale, passando da 120 a 60 addetti) si è opposta alle richieste di adottare la cassa integrazione straordinaria e di varare un piano di prepensionamenti per tutti coloro che raggiungerebbero i requisiti al 31 dicembre 2028.

La Koenig & Bauer Flexotecnica avrebbe invece proposto un esodo incentivato pari a due settimane di stipendio per ogni anno lavorativo, un’offerta che sindacati e lavoratori hanno definito “inadeguata, irricevibile e fuorviante dal termine stesso di incentivo”. Il vertice del 7 aprile, dunque, si è così concluso con un mancato accordo.

Fiom: “Dall’azienda nessuna volontà di trattare”

“Anche nell’ultimo incontro la Regione ha aperto all’uso della cassa integrazione, ma l’azienda ha detto no”, commenta il segretario generale Fiom Cgil Lodi Massimiliano Preti: “È dal febbraio 2024 che cerchiamo invano un dialogo con l’azienda. Nell’ottobre scorso ha proposto a livello individuale il cambio del contratto dal metalmeccanico al commercio, poi ha chiuso unilateralmente la mensa, poi è stata convocata dal Prefetto ma non si è presentata”.

Il dirigente sindacale così conclude: “Fin dall’inizio l’azienda non aveva alcuna intenzione di trattare. L’attivazione degli ammortizzatori sociali avrebbe permesso di poter far respirare i lavoratori per almeno 12 mesi. Ma l’azienda non ha mostrato alcuna volontà di individuare un accordo né alcuna responsabilità sociale nei confronti dei dipendenti e del territorio”.