Alle 8.52 di ieri mattina, venerdì 16 febbraio, a Firenze un boato squarcia la quiete di Via Mariti, nella zona Nord della città. All’interno di un cantiere aperto da tempo per la costruzione di un supermercato Esselunga nell'area dell'ex Panificio militare crolla una delle grandi travi portanti del tetto con sopra il solaio. Le macerie investono una squadra di otto operai. Tre muoiono sul colpo. Altri due lavoratori sono stati recuperati questa mattina. Tre verranno estratti vivi. La ricerca dei dispersi, fino a poco fa due, è continuata per ore e ore. I Vigili del Fuoco hanno scavato tra le macerie tutta la notte e questa mattina intorno alle 7:30 è arrivata la notizia del ritrovamento del quarto corpo. L’operazione è stata molto complessa, anche a causa della presenza di cemento fresco sul luogo della strage. Resta quindi un solo disperso.

Le testimonianze dei residenti e di chi si trovava a passare nelle vicinanze del cantiere sono agghiaccianti. Più di una persona ha udito le urla strazianti degli operai coinvolti. Urla di dolore o richieste di aiuto. “Simile allo scoppio di una bomba o a un terremoto”, hanno detto quelli che abitano nella zona per raccontare il momento in cui hanno udito il boato causato dal crollo.

Le vittime

Quattro i morti finora accertati. Per adesso sono state rese note le generalità di una sola vittima. Si tratta di Luigi Coclite, un 60enne originario di Teramo e residente a Collesalvetti, in provincia di Livorno, che sarebbe andato tra poco in pensione.

Tre i feriti, estratti dalle macerie poco dopo il crollo. I tre feriti ricoverati all'ospedale Careggi sono, invece, tutti e tre originari della Romania: hanno 37, 48 e 51 anni. “Sono stato a trovare in ospedale i tre operai, non sono in pericolo di vita – ha dichiarato nel corso della giornata il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani –. Ho parlato con uno di loro, piangeva anche per la sorte dei suoi compagni. Aveva molto dolore: ha costole rotte e una contusione al ginocchio. Un operaio è in semi intensiva, il terzo in intensiva ma i medici mi hanno detto che possono farcela”.

Resta l’ultimo operaio ancora disperso.

Giungla d’appalto

Difficile poter ricostruire in poche ore la mappa di questo grande cantiere. L'impresa esecutrice dei lavori di via Mariti risulta l'Aep Attività Edilizie Pavesi srl, con sede a Pieve del Cairo, in provincia di Pavia. Tuttavia, secondo quanto appreso da fonte sindacale, la costruzione del nuovo supermercato Esselunga sta impegnando oltre 30 aziende in subappalto. La società committente dei lavori risulta La Villata spa, Immobiliare di investimento e sviluppo, con sede a Milano.

Come si può ricavare dal cartello esposto ai limiti del cantiere, i tecnici che si occupano dei lavori sono numerosi professionisti, in prevalenza dell'area fiorentina. La direzione dei lavori è dello studio Gurrieri Associati di Firenze. La progettazione architettonica è dell'architetto Fabio Nonis di Milano.

Fillea e Fiom Firenze: “Sembrerebbe che, per risparmiare, ad alcuni operai fosse Stato fatto il contratto metalmeccanico anziché quello edile”

Tra le denunce più inquietanti c’è quella dei segretari generali delle categorie fiorentine della Fillea, Marco Carletti, e della Fiom, Daniele Calosi. “Le prime informazioni che abbiamo – ha detto poco dopo il crollo Marco Carletti – sono di una compressione dei costi nell'area del subappalto, tanto è vero che sembrerebbe che ad alcuni dei lavoratori coinvolti sia applicato il contratto metalmeccanico. Non è un dettaglio, è un fatto di sostanza: perché col contratto edile per poter lavorare bisogna essere formati obbligatoriamente da soggetti abilitati. Con il contratto metalmeccanico non solo si risparmia enormemente, ma si superano tutti i sistemi di controllo previsti contrattualmente. Il Durc non è più come gli altri. Se confermato questo, è già un fatto di illegalità o di elusione della legalità”.

“C'è un altro tema significativo – ha aggiunto il sindacalista –. Deve essere successo qualcosa nella catena di comando, perché un disastro del genere non può accadere per una svista. Daranno la colpa a un errore umano. Lo dico subito, questa volta non può essere l’errore di un lavoratore. No, questa è una responsabilità della gestione del cantiere, che è stato polverizzato, sfilacciato”.

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“Dagli accertamenti che stanno svolgendo le autorità competenti, le vittime sembrerebbero lavoratori a cui veniva applicato il contratto dei metalmeccanici, anche se non stavano svolgendo lavori da metalmeccanici ma lavori edili – ha detto poco dopo anche Daniele Calosi –. Quindi, se fosse confermata questa notizia, ci troveremmo di fronte al fatto che si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire poi dopo la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare. Queste sono verifiche che sono in corso d'opera: io credo che questa cosa sia di una gravità inaudita in una Firenze troppo spesso assopita da altre vicende mentre invece nel mondo reale si muore sul lavoro. Le persone vanno a lavorare per vivere, non per morire". 

La reazione della comunità

Cordoglio unanime delle Istituzioni, della società civile, dei sindacati e degli altri lavoratori. Vicinanza e cordoglio sono state espresse anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una telefonata al sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Al Nuovo Pignone, storica azienda metalmeccanica di Firenze, gli operai si sono fermati spontaneamente appena appresa la notizia e sono entrati in sciopero, anticipando le decisioni prese immediatamente dai sindacati regionali e nazionali.

In tutta la Toscana ieri sciopero generale nelle due ore di fine turno e presidio a Firenze in Prefettura. Il coordinamento delle Rsu di Esselunga della Filcams Cgil ha chiesto “a tutte le lavoratrici e a tutti i
lavoratori di aderire allo sciopero di ieri, devolvendo 2 ore di retribuzione a favore delle vittime”. 
Poi nel pomeriggio è arrivato il comunicato unitario di Cgil e Uil che, insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici – Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil – hanno dichiarato due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio e hanno invitato tutte le altre categorie a programmare nella stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.

Oggi a Firenze sarà lutto cittadino. Lo ha deciso il sindaco Dario Nardella con un'ordinanza “raccogliendo – si legge in una nota – lo spontaneo sentimento dei cittadini per manifestare in modo tangibile e solenne il dolore della città, così profondamente ferita dall'accaduto”. È
previsto per le ore 15 di osservare “almeno un minuto di silenzio”. E oggi è stata ordinata l'esposizione sugli edifici pubblici della bandiera della città di Firenze abbrunata o a mezz'asta, e di segni di lutto sui mezzi di trasporto pubblico e veicoli di servizio pubblico. L'ordinanza inoltre invita “la cittadinanza tutta a esprimere il proprio cordoglio ed essere vicina alle famiglie così duramente colpite nei loro affetti".

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Oggi sarà anche lutto regionale in tutta la Toscana. A scriverlo in un post sulle proprie pagine social è stato il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha ringraziato le forze dell'ordine e tutti i soccorritori per il loro straordinario impegno.