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“A fronte del vertice e alla luce anche dello scenario drammatico prospettato, in assenza di garanzie occupazionali e di decarbonizzazione, chiediamo un incontro a tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione”. Così Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil commentano l’incontro che si è tenuto oggi (venerdì 1° agosto) a Palazzo Chigi sulla situazione dell’ex Ilva.
Al tavolo, presieduto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, hanno partecipato i ministri Adolfo Urso (Imprese), Marina Elvira Calderone (Lavoro) e Giorgetti (Economia), i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Uglm, Usb, Federmanager e Invitalia. Presenti anche i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e del gruppo Ilva.
“L’obiettivo dell’incontro con tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione – aggiungono i segretari generali di Fiom, Fim e Uilm – è quello di discutere e chiarire lo stato attuale della vertenza e i problemi che si stanno sempre più acutizzando sulla pelle dei lavoratori e di intere comunità”.
De Palma, Fiom: “Necessaria la presenza pubblica”
“La piattaforma unitaria – ha affermato il leader Fiom Michele De Palma – prevede un piano di decarbonizzazione e la garanzia occupazionale per tutti gli addetti dell’ex Ilva, dei servizi e degli appalti. Qualsiasi piano, e questo riguarda anche il nuovo bando, dovrà prevedere queste certezze”.
Il segretario generale ha poi sottolineato che “ci deve essere la presenza e l’intervento di una società partecipata pubblica. Questo è l’unico elemento di garanzia per la transizione e l’occupazione. Ci possono essere anche soggetti privati, ma in questo momento la partecipazione pubblica è un elemento di garanzia che noi chiediamo si possa determinare”.
Governo: “Illustrato piano per decarbonizzazione Taranto”
Nel vertice odierno l’esecutivo ha illustrato ai sindacati il piano per la “piena decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, già presentato dal ministero delle Imprese nei giorni scorsi alla Regione Puglia e agli enti locali nel quadro dell’accordo interistituzionale”.
Il piano, spiega una nota di Palazzo Chigi, che prevede “la realizzazione di tre forni elettrici nella città di Taranto, di un quarto eventualmente a Genova e la costruzione a Taranto del polo del Dri per il preridotto che alimenterà i forni elettrici, è stato condiviso dai sindacati”. L’esecutivo, infine, sottolinea che ‘‘i sindacati hanno richiesto che nell’aggiornamento del bando, tra le condizioni di gara, sia prevista espressamente la massima tutela dei livelli occupazionali”.