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In questi giorni i preposti aziendali delle società che svolgono le consegne a domicilio per Esselunga in Lombardia stanno visitando i magazzini per far firmare ai corrieri un documento che prospetta rischi di perdita del lavoro e promesse economiche vaghe.
Si parla di “offerte” non quantificate, che in realtà si riducono a una tantum di 150 euro in fringe benefit, accompagnate da pressioni inaccettabili: “o accetti queste condizioni o perdi il lavoro”. Lo rende noto la Filt Cgil Lombardia specificando che le cifre non sono scritte da nessuna parte, né comunicate apertamente: “l’obiettivo è raccogliere deleghe in bianco, approfittando dell’incertezza e della precarietà dei lavoratori.
Questa vertenza è emblematica di un paradosso frequente. Al sindacato italiano si rimprovera di non fare abbastanza per garantire sicurezza sul lavoro e aumenti salariali, mentre l’Italia resta il fanalino di coda in Europa per crescita dei salari. Ma quando il sindacato, come in questo caso la Filt Cgil Lombardia, intraprende una battaglia concreta per la sicurezza dei mezzi, la sostenibilità del lavoro e il giusto riconoscimento economico, viene accusato di estremismo e di mettere a rischio i posti di lavoro”.
Le rivendicazioni dei sindacati sono fondate sul rispetto delle regole: mezzi sicuri e in buone condizioni, carichi corretti, freni e fanali funzionanti, cassoni che si chiudano regolarmente. Chiedono inoltre il riconoscimento economico per un’attività aggiuntiva (la consegna ai piani) che non rientra tra le mansioni contrattuali del corriere ma che le aziende pretendono venga svolta gratuitamente.
“Vogliamo ricordare che la Filt non ha impedito il lavoro ai non scioperanti – conclude il sindacato -. Al contrario, sono state le aziende a disporre chiusure (o “serrate”) in alcuni magazzini e a colpire singoli lavoratori iscritti alla Filt Cgil. Per questo chiediamo coerenza: o si smette di indignarsi solo quando si verificano infortuni gravi o morti sul lavoro, oppure si smette di ostacolare chi si batte ogni giorno per evitarli; se davvero ritenete che i salari siano troppo bassi, allora non potete accusarci di eccesso quando lottiamo per migliorarli. Sicurezza e salari dignitosi non sono facoltativi”.