Un operaio di 62 anni è morto nel pomeriggio di ieri, 25 marzo, ad Aprilia, in provincia di Latina, nella zona industriale, in un magazzino adibito a deposito di pacchi da consegnare, dopo essere caduto dal tetto di un capannone su cui stava lavorando. Immediati i soccorsi del 118, che purtroppo non hanno potuto fare nulla. L'uomo è deceduto sul colpo. L'eliambulanza, fatta atterrare per portarlo in ospedale il più velocemente possibile, è ripartita vuota. Sul posto anche il personale della Asl, i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi del caso.

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“In edilizia si muore esattamente come settant’anni fa”

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L'infortunio mortale sarebbe avvenuto in un'azienda di via della Meccanica dove l'uomo era impiegato. La sua identità non è stata diffusa, al momento è noto solo che era un cittadino di origine cinese.

Secondo le prime informazioni, l'operaio stava effettuando dei lavori di ripristino della guaina sul solaio di un capannone quando, per cause ancora da accertare, ha perso l'equilibrio ed è precipitato. Sono al vaglio i motivi dell'accaduto, con gli ispettori che dovranno verificare se siano state rispettate tutte le norme e le condizioni di sicurezza sul lavoro. L’amministratore dell’azienda, un 34enne di origini cinesi, è stato denunciato dallo Spresal per omicidio colposo

Natale Di Cola, Cgil Roma e Lazio: “Morto sul lavoro come si moriva nell’ottocento; per caduta dall’alto”

“Un altro lavoratore ha perso la vita, morto sul lavoro come si moriva nell’ottocento; per caduta dall’alto”. Così il segretario generale della Cgil capitolina, Natale Di Cola.

“L’11 aprile sarà sciopero generale per dire basta morti sul lavoro, contro questa strage quotidiana, che trasforma le persone in statistiche e numeri, che ne cancella le storie e i nomi. Una disumanizzazione che rende più facile abituarsi alle morti sul lavoro e che nasconde le responsabilità di un mondo del lavoro fatto di precarietà, di appalti e subappalti che frantumano i diritti e riducono la salute, la sicurezza e i salari di chi lavora”.

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