L’ultima vittima sul lavoro in Italia a Laglio, in provincia di Como, questa mattina, 23 aprile, intorno alle 10. Stando a quanto riferito dai vigili del Fuoco, Carlo Lenatti, 38 anni, titolare di un’azienda agricola, nato a Sondrio e residente a Montagna in Valtellina, era alla guida di un piccolo escavatore che si è ribaltato mentre erano in corso alcune operazioni di sbancamento. Il fatto è accaduto nella frazione di Torriggia, lungo una stradina molto stretta. L’uomo è morto sul colpo. Sul posto anche i sanitari del 118, i carabinieri e Ats.

I sindacati: “Il lavoro è lavoro e non si può lasciare la propria vita in mano al fato. Ci vuole formazione costante e cultura della sicurezza”

“Come sindacato unitario provinciale del comparto agroalimentare e delle costruzioni – si legge in una nota congiunta di Flai, Fai, Uila, Fillea, Filca Feneal – esprimiamo pubblicamente la vicinanza ai familiari del povero Carlo.

Al dolore e al pianto, non possiamo però esimerci dall’esprimere la nostra crescente preoccupazione per eventi così tragici che vedono coinvolta la nostra Provincia.

Un mese fa Luca Manzoni, geometra di 51 anni, moriva tragicamente schiacciato da pareti prefabbricate di legno a Valdidentro e oggi Carlo Lenatti, di Montagna in Valtellina, muore schiacciato sotto il peso del proprio escavatore.

Il 2024 sta drammaticamente evidenziando quanto bisogno c’è di formazione, addestramento, informazione in tema di salute e sicurezza nel mondo del lavoro.

Non è questione di lavoro autonomo o dipendente, il lavoro è lavoro e non si può lasciare la propria vita in mano al fato e ricondurre sempre la morte sul lavoro a pura fatalità.

Ci adoperiamo e lo faremo ancora con più vigore, affinché in tutte le sedi dove possiamo esercitare la nostra azione, si rafforzi la cultura della sicurezza sul lavoro, come modello di sviluppo sociale ed economico”.