Il 16 settembre sono partite le Brigate del Lavoro della Flai Cgil nei vigneti della Marca trevigiana per portare informazioni a lavoratrici e lavoratori impegnati nei campi.

“Oltre a decine e decine di lavoratori all’opera, ai quali abbiamo consegnato materiale informativo, acqua e cappelli per proteggersi dal sole, abbiamo anche incrociato diversi imprenditori agricoli e con molti di loro c’è stata l’occasione di confrontarci e parlare del settore, delle questioni legate alla manodopera, delle difficoltà e di come sta andando questa stagione – spiega Sebastiano Grosselle, segretario organizzativo Flai Treviso –. Ce ne sono stati altri che invece hanno reagito in modo anche violento alla nostra presenza”.

“Abbiamo avuto anche l’opportunità in diversi casi di verificare la conoscenza da parte degli imprenditori dello strumento della checklist (una autocertificazione che le aziende agricole trevigiane potranno sottoporre alla compilazione delle varie possibili società appaltatrici di lavorazioni all’interno delle proprie attività) varato dalla Sezione Territoriale di Treviso riscontrando che alcuni, assolutamente non tutti, lo conoscevano (per la campagna informativa fatta dalle associazioni datoriali), ma che nessuno lo ha ad oggi utilizzato. Emerge dunque chiara – sottolinea Danilo Maggiore, segretario generale della Flai Cgil Treviso – la necessità di una più ampia e approfondita campagna di informazione e sensibilizzazione verso le aziende agricole del nostro territorio, al fine di non farsi scappare un’occasione importante di stanare l’irregolarità e mettere all’angolo quei fenomeni di illegalità purtroppo ben presenti in questo settore”.

Mattei, Flai Cgil Veneto, risponde all’assessore Caner: “Di esagitati non ne abbiamo visto nessuno”

brigate lavoro flai treviso mattei
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E alle accuse mosse dall’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner, che in un comunicato ha dichiarato che si trattava di un gruppo di “esagitati”, Giosuè Mattei, segretario generale della Flai Cgil Veneto, ha risposto così: “Di esagitati non ne abbiamo visto nessuno, abbiamo invece visto moltissimi lavoratori stranieri e italiani che hanno salutato con favore la nostra iniziativa e, onestamente, anche diverse espressioni interessate da parte di molti imprenditori”.

“Purtroppo – ha proseguito il sindacalista –, proprio a seguito delle esternazioni di Caner, ci sono stati oggi alcuni imprenditori che, in modo aggressivo, ci hanno intimato di non distribuire materiale informativo e di andarcene. Ricordiamo infine all’assessore Caner, evidentemente scosso nel profondo da quest’attività di denuncia e mosso da scopi biecamente politico elettorali, che quello della checklist è uno strumento varato dalla Sezione Territoriale, in cui si incontrano parti sociali e istituzioni attive sull'agricoltura, previsto per legge e fortemente voluto dalla prefettura di Treviso, proprio a tutela dei lavoratori e lavoratrici e delle realtà sane e pulite che operano nel settore e che vengono competitivamente compromesse dal lavoro nero e grigio”.