La misura di decontribuzione delle lavoratrici madri con due o più figli, per la quale il Mim ha fornito istruzioni operative, “mostra alcuni limiti che ne compromettono l'efficacia e l'equità. Uno dei principali riguarda la limitata platea di beneficiarie. L'esonero, infatti, si applica unicamente alle lavoratrici a tempo indeterminato, escludendo le lavoratrici precarie che nel settore scuola rappresentano una parte significativa dell’organico complessivo”. Così la Flc Cgil, in una nota.

“Si tratta di un’esclusione incomprensibile e discriminante – spiega il sindacato – nei confronti del personale con contratto a termine”. La Filc Cgil, “come sempre impegnata per il riconoscimento di uguali diritti a parità di condizioni, a prescindere dalla tipologia contrattuale, avvierà un’azione legale per sollevare la questione di legittimità costituzionale della norma e perché sia riconosciuto il beneficio a tutte le lavoratrici”.