“C'è il rischio sempre più concreto di cessazione, invece che di transizione green, degli stabilimenti di Acciaierie d'Italia”. A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, intervenendo mercoledì 22novembre in audizione alla X Commissione Attività produttive della Camera: “In tutti gli impianti non ci sono gli investimenti necessari per il mantenimento e l'implementazione della produzione”.

Per De Palma “l'obiettivo di sei milioni di tonnellate è ampiamente disatteso: assistiamo a una progressiva riduzione della produzione a Taranto che potrebbe portare a realizzare meno di tre milioni di tonnellate di acciaio. Una parte consistente dei lavoratori che dovrebbero occuparsi delle manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti sono in cassa integrazione. Si determinano, pertanto, rischi quotidiani per la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e per l'ambiente”.

Il segretario generale Fiom Cgil rileva che “il comportamento dell'azienda è di non riconoscimento dell'accordo del 2018, che è invece punto di riferimento e di regolazione dei rapporti tra sindacati, governo e azienda. Al momento non abbiamo un interlocutore con cui discutere e in grado di poter prendere delle decisioni”.

Michele De Palma così conclude: “La mancanza di liquidità rischia di far fermare definitivamente gli impianti. Chiediamo l'intervento del governo per porre fine a una situazione che sta conducendo Acciaierie d'Italia e la siderurgia italiana a un punto di non ritorno”.