Sciopero della scuola il 30 maggio, con manifestazione nazionale a Roma in piazza Santi Apostoli. Ci risiamo: la legge (in questo caso il Dl 36) invade i campi della contrattazione. In questo caso, in materia di reclutamento e formazione: capitoli che dovrebbero, essere, appunto regolate tra le parti. Quella disegnata dal decreto è una formazione (per nulla condivisa con i sindacati e calata dall'alto), tra l'altro, finanziata con un cospicuo taglio di personale (10 mila unità), mentre le nuove modalità di reclutamento - oltre a dare un nuovo impulso al mercato dei crediti – non lasciano nessuna possibilità di stabilizzazi0ne per i precari, quelli che da anni hanno permesso alle scuole di andare avanti. Il tutto, tradendo lo spirito del Patto per la scuola, siglato un anno fa, che invece "prometteva" scelte condivise. Infine il contratto: per i sindacati, le cifre stanziate sono assolutamente insufficienti per dare una risposta dignitosa all'impegno del personale della scuola.