Stamattina, un gruppo di lavoratrici e lavoratori dello stabilimento Leonardo di Giugliano (in provincia di Napoli), in occasione dell'iniziativa promossa dal quotidiano il Mattino, 'Il Sud che vince', alla quale ha partecipato l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha manifestato contro la chiusura del sito.

Per Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Marina Cerotto, segretaria Fiom provinciale, "nella recente audizione al Senato, l'ad si è attribuito il merito di aver creato in cinque anni più di 5.000 posti di lavoro. Profumo, però, si è dimenticato di precisare che, negli stessi anni, il saldo occupazionale della Leonardo in Campania è di meno 500 posti di lavoro, per cui sorprende che a un convegno, che ha come tema lo sviluppo del Mezzogiorno e della Campania, sia stato inviato proprio lui".

"A essere precisi, la fotografia del gruppo - ricordano i due sindacalisti - è molto preoccupante. Per quanto riguarda la divisione aerostrutture, i siti di Nola e Pomigliano d’Arco sono interessati dalla cassa integrazione; contemporaneamente, la divisione velivoli si sviluppa in tutta Italia, tranne che a Napoli, dove decresce. Per quanto riguarda la parte elettronica, Profumo presenta un piano d'investimenti e sviluppo, ma chiude il sito di Giugliano, compattando tutte le attività di sola produzione radar presso il sito del Fusaro e porta altrove le attività pregiate di customer service e ingegneria".

"Il modello vincente, proposto da Profumo - concludono i due dirigenti sindacali -, non è altro che l’applicazione del World class manufacturing, focalizzato sulla riduzione dei costi, a danno dei lavoratori e dello sviluppo della Campania".