Dopo alcuni mesi di discussione e l’approvazione da parte degli organismi statutari di FeLSA Cisl, NIdiL Cgil e UILTemp, la piattaforma con cui avviare la discussione sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei somministrati passa al vaglio delle assemblee territoriali. In tutto il territorio nazionale, quindi, in tutti i luoghi di lavoro, lavoratrici e lavoratori sono chiamati a valutare la proposta di rinnovo: in programma decine di assemblee a cura delle oltre cento sedi territoriali dei Sindacati.

Il contratto nazionale della somministrazione di lavoro in scadenza al 30 giugno 2023 era stato firmato il 15 ottobre del 2019 dai sindacati di categoria e dalle associazioni datoriali che rappresentano le Agenzie per il Lavoro (APL) Assolavoro e Assosomm. "Oggi - si legge nella nota sindacale - gli obiettivi del rinnovo del contratto collettivo nazionale della somministrazione, che riguarda 500mila lavoratori, sono quelli di perseguire un incremento della qualità del lavoro, quindi la parità di trattamento, la continuità occupazionale (anche contrastando il turn over ingiustificato), il rafforzamento del decentramento contrattuale sui territori e nei luoghi di lavoro (responsabilizzando maggiormente le associazioni datoriali e le APL), un’attività formativa (contrattata e come diritto soggettivo) e di ricollocazione di maggior qualità, la parità di genere. Per ottenere questi obiettivi – commentano i sindacati – va perseguita l’unicità contrattuale e rafforzata la bilateralità del settore, anche redistribuendo la ricchezza generale del settore. (Gli enti bilaterali, Ebitemp e Formatemp, erogano prestazioni e servizi in materia di sostegno al reddito e formazione).

Ferma restando la garanzia della parità di trattamento, a fronte dello sviluppo del comparto in termini quantitativi e qualitativi e dei conseguenti risultati operativi delle APL, si richiede di strutturare un riconoscimento collettivo economico a lavoratrici e lavoratori, che andrà modulato anche tenendo conto dell'anzianità di settore.

“Come abbiamo riassunto nel volantino in distribuzione presso le sedi sindacali nei luoghi di lavoro, ma anche sui social media - ha commentato Davide Franceschin, segretario nazionale NIdiL Cgil - le direttrici della piattaforma sono quattro: miglioramenti economici, continuità occupazionale, prestazioni della bilateralità, diritti e tutele. ‘Contrattare per contare’ è lo slogan che abbiamo scelto per invitare le lavoratrici e i lavoratori somministrati a partecipare alle assemblee che si terranno in tutta Italia nelle prossime settimane. È importante ricordare, infatti, che il percorso di approvazione dei ccnl passa attraverso la partecipazione democratica di tutte e tutti.”

"Negli ultimi anni - si legge nel comunicato sindacale - il settore della somministrazione ha registrato una forte crescita in termini quantitativi, anche in un periodo di contrazione dell’economia. Nonostante un quadro normativo incerto, sul quale si dovrà intervenire, le durate dei rapporti di lavoro sono aumentate e i contratti a tempo indeterminato hanno registrato un incremento molto importante. Permangono, tuttavia, alcune situazioni di forte turn over sui contratti a termine. Le imprese del settore si sono ulteriormente consolidate, in termini di risultati operativi oltre che di ulteriore radicamento nel mercato del lavoro. In questo contesto, anche nel periodo della pandemia, attraverso la contrattazione le categorie sindacali di riferimento hanno cercato soluzioni adeguate e i risultati ottenuti dimostrano che l’unicità contrattuale e la bilateralità del settore sono fondamentali per le lavoratrici e i lavoratori, ma anche per le agenzie.

Secondo l’ultima nota congiunturale mensile di Ebitemp su dati relativi a febbraio 2022 i somministrati in Italia sono circa 500mila, di cui oltre 110mila a tempo indeterminato. Rispetto a febbraio 2021, il numero medio mensile di occupati mostra un incremento pari al 21,6% (+26,7% per il tempo determinato e +6,8% per il tempo indeterminato). Il numero di ore lavorate in totale mostra un incremento del 20,2% (+26% per il tempo determinato e +6,7% per il tempo indeterminato), ma le ore lavorate per ogni lavoratore denunciano un decremento in termini tendenziali del -1,1%. La crescita del monte retributivo è pertanto negativa e pari al -6,8%, svelando gli effetti di un eccesso di turn over, a discapito della continuità occupazionale".