Fermare le dismissioni e i tagli e allo stesso tempo bloccare lo spezzettamento dei siti produttivi. I lavoratori di Leonardo hanno messo in atto una doppia iniziativa di sciopero dichiarata dai sindacati oggi (21 aprile) a Genova e a Pisa con presidi in entrambe le città. L’ennesima mobilitazione per difendere l’integrità di una realtà industriale globale nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza che ha un ruolo strategico nel panorama nazionale e internazionale. Ma che il management sta pianificando di smembrare, in nome di un ipotetico miglioramento dell’efficienza.

 

 

A Genova con la manifestazione di protesta Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno chiesto che la divisione automazione, di cui si è ipotizzata la dismissione, resti all'interno dell'azienda. Si tratta di salvaguardare la grande professionalità di 400 lavoratori, tra ingegneri e tecnici altamente specializzati, che si occupano di sistemi di logistica per aeroporti e corrieri. "Chiediamo la permanenza della divisione automazione all'interno del perimetro di Leonardo - spiega Stefano Bonazzi, delegato Fiom Cgil -. Questi lavoratori rischiano di uscire dal più grande gruppo industriale italiano dall’oggi al domani. L'azienda parla della necessità di trovare partner per valorizzare una divisione che è fuori dal core business, ma noi contestiamo questa scelta perché è un comparto che può essere strategico e che ha di fronte prospettive industriali importanti". i sindacati hanno chiesto un incontro con prefetto per illustrare la vertenza, affinché possa farsi parte attiva rispetto alle istanze dei sindacati dei metalmeccanici al Ministero. In piazza a Genova assieme ai lavoratori di Leonardo sono scesi anche quelli degli appalti, delle mense, delle pulizie, che si sono schierati per difendere un sito industriale fondamentale per gli equilibri della città.

A Pisa la Fiom Cgil e la Rsu hanno dato appuntamento a via Marmiceto e i lavoratori hanno partecipato in massa allo sciopero e al presidio. Qui il sito conta cento dipendenti, il 46 per cento dei quali sono donne, laureate in ingegneria, caratteristica che ha permesso di sviluppare sinergie e gestione corretta dei tempi di vita e di lavoro. “Ci opponiamo alla riduzione degli 11 siti produttivi della divisione elettronica annunciata dall’amministratore delegato Profumo, uno dei quali potremmo essere noi – spiega Paolo Pes, Rsu Leonardo – e un a piano industriale accennato ma non chiarito nei dettagli, che prevede tra l’altro mille lavoratori in meno nella divisione aerostrutture e la dismissione della business unit automazione. A Pisa assistiamo da qualche anno a un’estrema frammentazione delle attività, con continui ricollocamenti dei lavoratori su progetti di corto respiro e di sola manutenzione. Per affrontare l’emergenza aziendale occorre istituire un tavolo nazionale”.  

(Video a cura di Giovanna Cereseto)