Una donna romena di 44 anni è morta sul lavoro questa mattina in una azienda agricola a Lagosanto, in provincia di Ferrara. Secondo una prima ricostruzione, effettuata sul posto dai carabinieri, la vittima impegnata a innestare delle piantine lì coltivate, avrebbe inavvertitamente inserito la marcia del trattore, che avanzando lentamente l'avrebbe travolta schiacciandola. Sul posto anche i vigili del fuoco e il medico del lavoro.

In attesa che le autorità chiariscano le dinamiche dell’accaduto, la Flai Cgil, a cui la lavoratrice era iscritta, “esprime profondo cordoglio alla famiglia e vicinanza a tutte le lavoratrici e i lavoratori del comparto agricolo”.

Come denuncia in un post su Facebook Dario Alba, segretario generale Flai Cgil di Ferrari, “il dramma non è un caso isolato: solo nel 2024, in Emilia-Romagna si sono verificati 96 decessi sul lavoro e 75.868 infortuni, segnando un preoccupante incremento rispetto all’anno precedente. Il comparto agricolo, con 15 vittime, è tra i più colpiti, secondo solo al settore dei trasporti e del magazzinaggio. La perdita di controllo dei mezzi agricoli è la causa principale dei decessi, rivelando una grave fragilità nei sistemi di sicurezza adottati”.

E ancora: “Nonostante l’attivazione tramite contrattazione di tre Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (Rlst) da parte dell’Ente bilaterale agricolo (Favlaf-Ebat), e l’entrata in vigore dell’ordinanza regionale sul rischio da calore, che vieta il lavoro all’aperto nelle ore più critiche, gli interventi attuali restano insufficienti”.

Per questo, continua, “la Flai Cgil chiede con forza alle istituzioni locali e nazionali di rendere obbligatoria la formazione prima dell’inizio dell’attività lavorativa, di rafforzare i controlli ispettivi e aumentare le sanzioni per le violazioni delle norme di sicurezza, di investire in tecnologie salva-vita, come sistemi anti-ribaltamento e dispositivi di protezione individuale”.

La vita umana deve essere considerata inviolabile. Nessuno dovrebbe rischiare la propria esistenza per guadagnarsi da vivere. Il lavoro deve essere dignità, non pericolo. Nessuno deve più morire mentre lavora”, conclude Alba.