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Ricordare non basta. È proprio così quando una donna, una lavoratrice, muore in mezzo ai campi, muore sopraffatta dalla fatica e dal caldo, muore da sola come una bestia da soma. Parte da qui il podcast “Paola. Ricordare non basta”, scritto da Susanna Bucci e Paolo Butturini, letto da Francesca De Martini e prodotto da Akuo e Flai Cgil, in collaborazione con Il Fatto Quotidiano, a dieci anni dalla morte di Paola Clemente, bracciante agricola morta di fatica il 13 luglio 2015 in un vigneto ad Andria.
È un’inchiesta in quattro episodi che racconta la sua storia e quella, ancora attuale, di chi lavora nei campi italiani in condizioni di sfruttamento, precarietà e silenzio. Prende le mosse da quel mattino d’estate in cui Paola, 49 anni, moglie e madre, sale su un autobus a San Giorgio Jonico per raggiungere il posto di lavoro. Il suo contratto prevede sei ore per 27 euro di paga, ma lei ne fa almeno otto. Naturalmente non ha nessuna tutela.
Attraverso le voci e le testimonianze dei familiari, delle compagne di lavoro, dei sindacalisti e dei giornalisti che hanno seguito la vicenda, vengono ricostruite le dinamiche del caporalato, la nascita e l’approvazione della legge 199 del 2016 seguita alla morte di Paola e le nuove forme, spesso invisibili, che lo sfruttamento ha assunto in questi anni: dalla paga in nero, al caporalato elegante, dai ricatti alle molestie, fino al fallimento delle politiche pubbliche per i ghetti rurali.
I quattro episodi, disponibili sulle principali piattaforme, narrano: la morte di Paola e il contesto agricolo pugliese; la rete del caporalato com’era ieri e come si è evoluta oggi; la legge contro lo sfruttamento e i suoi limiti; le battaglie in corso, i nuovi strumenti, la resistenza possibile.
Nonostante il clamore sollevato dalla vicenda di Paola e nonostante una legge all’avanguardia, lo sfruttamento agricolo uccide ancora, lavoratori italiani e stranieri, soprattutto donne. Dall’altro lato però cresce anche una nuova coscienza, che il podcast illustra: i sindacati di strada organizzati dalla Flai Cgil, le cooperative etiche, i giovani migranti che si mettono insieme lottano, le reti di solidarietà.