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Franco Basaglia. Dodici anni dopo il suo lungo tour del 2013 per l’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari, la scultura simbolo della riforma basagliana torna in campo per denunciare l’ingiustizia e l’inumanità dei Centri di permanenza per il rimpatrio.
Il nuovo viaggio di Marco Cavallo nei Cpr inizierà sabato 6 settembre da Gradisca d’Isonzo (Gorizia) per terminare il 10 ottobre a Bari. Marco Cavallo è una scultura realizzata oltre mezzo secolo fa all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste e voluta daA promuovere il viaggio, che toccherà anche i Cpr di Milano, Roma, Palazzo San Gervasio (Potenza), Brindisi e Bari, il Forum salute mentale, con il sostegno di una fitta rete di associazioni e di altre realtà espressione del mondo della cultura, del volontariato, della società civile, tra cui Medici senza frontiere, Asgi, Società italiana medicina delle migrazioni, Mediterranea saving humans, Rete Mai più lager-No ai Cpr.
“I Centri di permanenza per il rimpatrio – scrive il Forum salute mentale – sono l’emblema dell’ingiustizia sociale del nostro tempo: luoghi di detenzione senza colpe, di esclusione senza appello, di violenza istituzionale normalizzata.
Ogni tappa sarà un’occasione per portare alla luce la realtà dei Cpr, raccontare storie dimenticate, denunciare l’assenza di diritti e la disumanizzazione di chi vi è rinchiuso. Sarà un viaggio di denuncia, ma anche di speranza e partecipazione”.
A Peppe Dall’Acqua, psichiatra allievo di Basaglia e per anni direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste, chiediamo quale sia la connessione tra Marco Cavallo e i Cpr italiani: “Nel manicomio, come nel carcere e come in tutti gli istituti in cui le persone vengono recluse, c’è una riduzione, se non una scomparsa, del soggetto, della singolarità. C'è una relazione che ai miei occhi, gli occhi di un uomo quasi ottantenne che ha frequentato per 50 anni questi luoghi orrendi, appare non solo evidente, ma urlante”.
Aggiunge Dell’Acqua: “È angoscioso dirlo, ma nei manicomi come nei Cpr centinaia di uomini e donne sono privati di tutto, della libertà, della dignità, della loro stessa essenza, alla luce solamente del fatto che non hanno un documento. E allora Marco Cavallo dice: ma voi uomini siete proprio stupidi”.
Dell’Acqua non è folle nel far parlare un cavallo di metallo, ma vi conversa simbolicamente come testimone di una lunga storia. “Noi che siamo nel Paese di Basaglia – prosegue –, che abbiamo sentito il tuonare sommesso di Papa Francesco contro la cultura degli ‘scarti’ della società, noi che viviamo in una Repubblica che ha una Costituzione, dove sembra che tutto debb farsi in ragione della dignità, del rispetto della persona, com’è possibile che abbiamo ancora questi Centri e che addirittura poi spendiamo un miliardo per posizionarli fuori dai nostri confini (ndr. i centri migranti in Albania voluti dal Governo Meloni)?”.
Ampio è il sostegno in tutto il Friuli Venezia Giulia: oltre alla Cgil, che il 6 settembre porterà a Gradisca delegazioni provenienti da tutta la regione, aderiscono all’iniziativa, tra gli altri, Fondazione Luchetta-Ota-D’Angelo, Comune di Gradisca d’Isonzo, Articolo 21, Libera.
Il segretario generale Cgil Friuli Venezia Giulia, Michele Piga, ci spiega le ragioni del sindacato di promuovere e partecipare al viaggio di Marco Cavallo: “Sono quelle che ci vedono impegnati, come tutta la Cgil nazionale, nel dire ‘no’ ai Cpr, per una questione di rispetto della dignità umana e della giustizia”.
Per Piga “la detenzione amministrativa priva gli immigrati dei diritti che invece hanno le altre persone che vivono sul nostro territorio. Mettere assieme i temi della riforma basagliana e quella dei Centri porta a una dimensione più generale: la riforma di Basaglia è stata una rivoluzione culturale per questi territori, mentre ora vediamo una spinta recessiva”.
Piga ricorda che Trieste era abituata all'apertura 24 ore su 24 dei Centri di salute mentale e a vedere “la città come uno spazio in cui le persone con problemi di salute mentale trovavano una dimensione di inclusione e ora questa dimensione sta venendo meno. Si assiste a una ridotta sensibilità e alla medicalizzazione dei problemi psichici, a una tendenza all'internalizzazione anche dentro processi di privatizzazione. Riportare la centralità della persona, che era il messaggio di Basaglia, e non della malattia o di una qualsiasi tara sociale o politica, riporta al tema fondamentale di trattare le persone come tali, indipendentemente dal colore della pelle e da come sono arrivati nel nostro Paese”.
Conclude Piga: “Siamo in una fase in cui questo governo continua a toccare le corde profonde delle persone, scaricando tutti i problemi sugli immigrati. La situazione d’ingiustizia profonda che viene perpetrata nei Cpr è il punto di connessione con la centralità della riforma Basaglia, all’applicazione della quale il sindacato ha partecipato attivamente. Questo è il lavoro del sindacato, per il quale nel nostro Paese deve smettere la divisione tra persone di serie A o di serie B”.
Francesca Colombi, coordinatrice per la tappa di Gradisca, al fianco di Fabiana Martini (Articolo 21), Paolo Iannacone (Centro Balducci) e Gianfranco Schiavone (Ics), sottolinea il valore culturale dell’iniziativa:” Gradisca, come ogni città che ospita un Cpr, convive da anni con una ferita sempre aperta. E questo è il ‘viaggio’ che vuole fare: iniziare un percorso di cura cambiando prospettiva, a partire dal modo di comunicare. C'è bisogno di una rivoluzione culturale capace di mettere le persone accanto alle persone, fermando quella macchina che invece nutre odio e disinformazione”.
Colombi chiede inoltre di non dimenticare chi nel Centro di Gradisca ha perso la vita, pubblicando l’inizio di un elenco :
L’appuntamento è dunque per sabato 6 settembre, con ritrovo alle 10 in piazza Unità a Gradisca d’Isonzo, dove Marco Cavallo sarà accompagnato da un centinaio di bandiere colorate fatte con gli ‘scarti’, stracci e stoffe che hanno perso il loro uso. Ancora aperte le adesioni all’iniziativa, così come la possibilità di sostenerla economicamente aderendo alla sottoscrizione promossa dal Forum salute mentale: www.gofundme.com/f/il-viaggio-di-marco-cavallo-nei-cpr, forumsalutementale@gmail.com.
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