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È stato firmato l’accordo tra sindacati e Intesa Sanpaolo che mette in sicurezza il Fondo sanitario di gruppo, garantendo equilibrio economico e continuità delle prestazioni di sanità integrativa. Lo rende noto il segretario responsabile Fisac Cgil Intesa Sanpaolo, Roberto Gabellotti, sottolineando come il Fondo risenta “del calo degli attivi, dell’invecchiamento della platea e dell’aumento degli assistiti anziani”. Con l’intesa “si interviene per evitare disavanzi strutturali che avrebbero compromesso la gestione del Fondo”.
A fronte dell’impegno economico richiesto ai lavoratori, aggiunge Gabellotti, “abbiamo ottenuto importanti versamenti straordinari aziendali, utili ad ampliare la finalità di assistenza del nostro welfare”. Tra le tutele confermate: mantenimento dell’iscrizione dei figli e dei familiari anche in assenza di convivenza o in caso di uscita dal Gruppo per operazioni societarie.
Di rilievo politico anche la misura contro la violenza di genere: “Saranno esclusi dai benefici coloro che abbiano un provvedimento di allontanamento per violenze in ambito familiare”, annuncia la Fisac. Inoltre, aggiunge, “dal 1° gennaio 2026 sarà introdotta una copertura Long Term Care collettiva, finanziata tramite il Fondo Protezione, a sostegno di chi perde l’autosufficienza”. Con questo accordo, conclude Gabellotti, “abbiamo mantenuto la natura autogestita e mutualistica del Fondo tenendo lontane le logiche assicurative di mercato e assicurando continuità di tutela per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo”.






















