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Si continua a morire sul lavoro. Nei primi dieci mesi dell’anno, le denunce di infortuni mortali presentate all’Inail, ad esclusione degli studenti, sono state in totale 889, in aumento rispetto alle 877 dello stesso periodo del 2024. Il dato statistico resta sempre lo stesso, drammatico, delle tre morti al giorno sul lavoro. Dividendo 889 per i 304 giorni dell’anno che ci vogliono ad arrivare al 31 ottobre, infatti, il risultato esatto è 2,92.
I morti sul lavoro sono lo 0,5% in più. Cresce anche il numero degli infortuni e delle malattie professionali
Il confronto con l’anno precedente evidenzia un aumento delle morti in occasione di lavoro dello 0,5%, fino a 652, e di quelle in itinere del 3,9%, fino a 237. Risultano di più rispetto ai primi dieci mesi del 2024 anche gli infortuni in occasione di lavoro denunciati (350.849, +0,2%) e quelli in itinere (82.101, +2,8%). Le denunce di malattia professionale sono 81.494, il 10,2% in più. Insomma, nel drammatico parallelo tra il 2024 e il 2025 è il segno più a orientare tutti gli esiti: il lavoro in Italia è un po’ più pericoloso. Più morti sul luogo di lavoro, più morti in viaggio tra casa e lavoro e lavoro e casa, più feriti, più ammalati.
Salgono del 4,7% le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado
Per non farci mancare niente, in questo drammatico bilancio, dobbiamo rilevare, tuttavia, che sono di più, molti di più, anche i casi che riguardano le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di ottobre 2025, salite del 4,7%. In tutto sono state 64.391. Quelle relative ai primi dieci mesi del 2024 erano state 61.523. Delle oltre 64 mila denunce di infortunio, 1.512 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi ‘formazione scuola-lavoro’, in riduzione dell’8,9% rispetto al 2024. L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 12,9% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 42% interessa le studentesse (+4,6% l’incremento tra quest’anno e lo scorso), il 58% gli studenti (+4,7%).
Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi. La Lombardia è la regione che presenta più denunce (24% del totale nazionale, +7,1% sul 2024), seguita da Veneto (13%, +12,2%), Emilia-Romagna (12%, +3,1%) e Piemonte (10%, +8,0%). Il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private. Il 97% dei casi denunciati si registra in occasione delle attività scolastiche, il 3% in itinere.
I casi mortali denunciati all’Inail entro il mese di ottobre 2025 risultano essere sette contro i 13 del 2024. I dati sono provvisori e suscettibili di variazioni, in particolare per gli infortuni avvenuti nei percorsi “formazione scuola-lavoro” oltre a quelli con esito mortale, in conseguenza della trattazione delle pratiche ai fini del riconoscimento.
Le malattie professionali crescono del 10,2%
A fare rumore è anche l’incremento che si registra nelle denunce di malattia professionale: nei primi dieci mesi di quest’anno l’Inail ne conta 81.494, 7.572 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+10,2%). Ancor più drammatico l’esito del confronto con gli anni precedenti il ‘24: l’aumento è del 34,8% sul 2023, del 62,9% sul 2022, del 79,5% sul 2021, del 122,5% sul 2020 e del 59,6% sul 2019. I dati rilevati a ottobre di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni industria e servizi (+10,7%, da 61.393 a 67.935 casi), agricoltura (+8,5%, da 11.909 a 12.926) e Conto Stato (+2,1%, da 620 a 633).
L’aumento interessa il Sud (+21,3%), il Nord-Ovest (+15,4%), il Centro (+6,9%) e il Nord-Est (+6,4%). In calo le Isole (-5,1%). In ottica di genere si rilevano 5.866 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 54.698 a 60.564 (+10,7%), e 1.706 in più per le lavoratrici, da 19.224 a 20.930 (+8,9%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 67.606 a 74.078 (+9,6%), sia quelle degli stranieri, da 6.316 a 7.416 (+17,4%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi dieci mesi del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.




























