Ha davvero dell’incredibile, nonostante le cronache dei giornali abbiano ampiamente denunciato i comportamenti vessatori di Pam Panorama, e i sindacati siano al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della catena di supermercati e abbiano lanciato una mobilitazione nazionale, l’Azienda persevera in veri e propri atti di mobbing nei confronti dei propri dipendenti.

Questa volta è successo nel punto vendita di Fornacette in provincia di Pisa, una donna con 36 anni di anzianità di servizio e addetta alle casse, si è vista comminare 10 giorni di sospensione dal lavoro e quindi dalla retribuzione. Vista l’entità della “punizione”, dopo c’è solo il licenziamento, ci si aspetterebbe che la donna abbia commesso un errore grave e quasi volontariamente. E non è così! La cassiera ha commesso “la colpa grave” di non aver trovato un mascara che un ispettore travestito da cliente aveva nascosto in una busta di castagne.

La denuncia di quanto avvenuto è di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che affermano: “Quella comminata alla lavoratrice è la sanzione conservativa più grave prevista prima del licenziamento. È un provvedimento totalmente sproporzionato, che pone la lavoratrice in una condizione di forte pressione e lancia un segnale intimidatorio all'intero organico: ogni minima imprecisione rischia di essere punita con misure eccessive e non commisurate ai fatti".

Per altro gli addetti e le addette alle casse, fanno appunto i cassieri non hanno funzioni ispettive e di ricerca di eventuali refurtive. E per di più se per svuotare e contabilizzare tutti i prodotti di un carello ci si impiega un tempo “lungo” si rischia di esser sanzionati per lentezza.

Per altro, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ricordano che il punto vendita di Fornacette aveva già registrato significativi ammanchi inventariali e che le rappresentanze sindacali territoriali avevano ripetutamente segnalato che l'elevato numero di furti era riconducibile all'utilizzo delle casse veloci, prive di adeguati presidi di vigilanza. "Evidentemente l'incidenza dei furti rientra nel 'budget' previsto, anche grazie al risparmio ottenuto riducendo il presidio delle casse tradizionali da parte del personale", denunciano le sigle.

Insomma la politica aziendale sembra davvero esser chiara: ridurre la forza lavoro sostituendoli con casse automatiche mettendo in conto eventuali furti. E per ridurre il personale, soprattutto quelli con una lunga anzianità di servizio e magari anche titolari di permessi 104, si fanno oggetto di mobbing per poi licenziarli.

"Invece di intervenire con investimenti adeguati in sistemi antitaccheggio e vigilanza, - aggiungono le organizzazioni sindacali - Pam Panorama sembra aver scelto di concentrare l'attenzione sul personale, ricorrendo a test costruiti ad arte per attribuire ai lavoratori responsabilità che hanno origine in criticità organizzative e gestionali".

Così non va, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – ovviamente – sono e saranno al fianco con iniziative legali a loro tutela di quanti coinvolti, e confermano la prosecuzione della mobilitazione nazionale contro "una deriva disciplinare e gestionale inaccettabile".

La mobilitazione "proseguirà con ogni strumento disponibile finché Pam Panorama non avrà ritirato tutti i licenziamenti e i provvedimenti disciplinari, e non avrà ripristinato relazioni industriali improntate al rispetto e alla dignità del lavoro".