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Il titolo contiene già il senso del programma: “Conoscere per resistere”, assemblea volontaria dei campi antimafia. Ë l’evento si svolge il 5 e 6 novembre, ovvero l’assemblea nazionale dei volontari promossa dallo Spi Cgil. Appuntamento in due luoghi simbolo: Spino D’Adda (Cremona) il 5 novembre, Milano il 6 novembre.
La scelta non è casuale: si tratta infatti di un bene confiscato alla criminalità organizzata e restituito alla collettività, a Spino D’Adda, insieme alla sede storica della Camera del Lavoro di Milano. In questa occasione centinaia di volontarie e volontari anziani provenienti da tutta Italia si riuniranno, per condividere esperienze e approfondimenti insieme ai molti giovani che ogni estate partecipano ai campi antimafia, sostenendo le realtà associative impegnate nella gestione dei beni confiscati e nella promozione della cultura della legalità.
Carlino, Spi: vogliamo capire l’evoluzione dell’illegalità e della mafia
A illustrare l’iniziativa è la segretaria nazionale dello Spi Cgil, Claudia Carlino. “Il primo giorno – esordisce – andiamo sul posto di un bene confiscato e gestito direttamente dallo Spi e Cgil di Cremona. Quello Spino D’Adda è un esempio e simbolo di riscatto, un bene restituito alla collettività.
La due giorni ha un obiettivo particolare. “Ci interroghiamo sull’evoluzione del sistema dell’illegalità e della mafia – spiega Carlino –: si tratta di un fenomeno sempre più ingente, con un fatturato che viene stimato a ribasso in 40 miliardi di euro. Noi parleremo di come sta evolvendo la situazione, anche in senso digitale, e con particolare attenzione al fenomeno delle mafie al Nord”.
“Vogliamo cercare di capire come osservare correttamente – dunque -, per riconoscere le mafie e fare un’azione molto concreta, mettendo in campo i nostri anticorpi. Il sindacato infatti agisce non solo nel suo ruolo vertenziale, ma anche intervenendo sul problema dell’illegalità che significa sempre negazione dei diritti”. La prospettiva del sindacato è “essere precursore culturale per riconoscere un sistema di mafie avanzato, in particolare la zona grigia che tocca politica e affari. Bisogna far sì che le mafie non abbiano facilità a penetrare quella parte di mercato”.
Contro la riforma della giustizia, per il referendum
Insomma, la comprensione del fenomeno mafioso è importante per trovare le risposte. Così Carlino: “Noi abbiamo pubblicato anche un dizionario antimafia parola per parola, insieme ad altri strumenti che ci aiutano a fare rete. Occorre utilizzare i beni confiscati, ripartire da una condizione che lega diritti e legalità, diffondere sempre più i diritti fondamentali che sono i nostri valori fondanti”.
Il 5 e 6 novembre sono due giornate di studio e non solo. La seconda tappa è a Milano: “Il 6 alla Camera del Lavoro si parlerà anche della riforma della giustizia, un discorso che per noi diventa fondamentale in vista di un referendum da fare in tempi brevissimi. Il sistema giudiziario può avere dei limiti, ma non è questa riforma che darà risposte giuste. Chiameremo tutti a partecipare al referendum”.
L’appuntamento, infine, è parte di un percorso. Carlino conclude: “Lo Spi Cgil partecipa attivamente ai campi antimafia, quest’anno abbiamo avuto circa 300 volontari. Ma siamo dentro a processi che vanno oltre quelle settimane, a un’antimafia vera che si costruisce attraverso legami sindacali e politici. Il 5 e 6 ci servono anche per individuare le prossime sfide, perché il tema della legalità oggi è essenziale”.
























