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Il direttore della Usr Marche Filisetti è “pericoloso e si dimetta. O altrimenti ci pensi il ministero a togliergli la poltrona”. Molto duro l'intervento del segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli che interviene sulla vicenda del dirigente che in occasione del 25 aprile aveva scritto una lettera alle scuole della Regione invitandole a equiparare nel ricordo i morti di entrambe le parti, equiparando così fascismo e antifascismo.
“Con quella del Primo Maggio, la Festa della Liberazione rappresenta per gli italiani, e soprattutto per gli studenti, - afferma Sinopoli - un’occasione straordinaria per ricordare e ripensare le radici e le origini autentiche della democrazia repubblicana e della Costituzione, fondata sul lavoro e sugli ideali antifascisti. E la festa del 25 aprile ci ricorda anche il ruolo fondamentale svolto dai partigiani per liberare l’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Molti di loro hanno pagato con la vita l’opposizione ai totalitarismi fascisti del Novecento”.
“Da questa lettura - sottolinea - nessuno può sfuggire, se non per toccare il gusto ridicolo del revisionismo storico ad ogni costo. E tuttavia, nonostante l’accertata verità dei fatti ormai da decenni, è gravissimo che il gusto del ridicolo revisionismo venga professato proprio a scuola, baluardo da sempre della democrazia antifascista".
"Il direttore dell’Ufficio scolastico Regione delle Marche Marco Ugo Filisetti, in occasione del 25 aprile, ha inviato un messaggio agli studenti, in cui riesce a non citare mai le parole ‘Resistenza’, ‘Partigiani’, ‘nazismo’ e ‘fascismo’, ma nel messaggio compare perfino un breve riferimento alla Repubblica Sociale Italiana e alle ‘truppe tedesche’, oltre a una vera e propria mistificazione storica del secondo conflitto mondiale”. spiega Sinopoli. Che aggiunge: “il direttore Filisetti aveva già suscitato polemiche con un altro messaggio per il 4 novembre, quando fece una vera e propria chiamata alle armi dai toni dannunziani, con citazioni mussoliniane, che indusse il ministero dell’Istruzione ad aprire un’inchiesta”.
Per queste ragioni "ci pare giunto il momento, da parte del ministero dell’Istruzione, - sostiene il sindacalista - di adottare tutte le misure disciplinari conseguenti ad azioni assolutamente in contrasto con i principi educativi della Costituzione, con i valori dell’Antifascismo, che l’hanno ispirata, e con la funzione democratica dell’intera comunità scolastica, dalla quale nessuno può essere escluso. Qualora il direttore Filisetti dovesse professare, liberamente, ideologie che evidentemente sono contrarie allo spirito antifascista della Costituzione e della scuola italiana, dovrebbe dimettersi”.