Il nuovo obiettivo è la riduzione dell’orario di lavoro settimanale a quattro giorni, da 35 a 32 ore, con piena compensazione salariale. Questa la prospettiva indicata dalla Federazione sindacale tedesca dei metalmeccanici Ig Metall (che rappresenta 2,17 milioni di lavoratori) per i rinnovi contrattuali dei prossimi anni. “Vogliamo ottenere un reale sollievo per i lavoratori senza che questi guadagnino di meno”, ha detto Knut Giesler, capo negoziatore Ig Metall per il settore siderurgico in Nordreno-Vestfalia.

“La richiesta non è limitata all’industria siderurgica, perché ha un impatto fondamentale al di là dell’acciaio”, ha aggiunto il leader nazionale Ig Metall Jörg Hofmann, precisando che “nell’industria siderurgica si è combattuto per le 35 ore settimanali e il settore è stato spesso pioniere di accordi collettivi progressisti, anche in materia di orario di lavoro”. Per i due esponenti sindacali la riduzione a 32 ore avrebbe altri vantaggi: renderebbe i settori strettamente industriali più attraenti per i giovani, nel contempo aiuterebbe a prevenire le perdite di posti di lavoro che sono previste come parte della transizione ecologica di tanti settori.

Nella metalmeccanica le 35 ore sono state introdotte il 1° ottobre 1995, dopo lo sciopero più lungo della storia della Ig Metall. Ma in altri comparti sono ancora da conquistare. In queste settimane è in corso un duro confronto tra l’ente ferroviario Deutsche Bahn e il sindacato dei macchinisti Gdl: quest’ultimo, che ha realizzato uno sciopero di ben cinque giorni, chiede la riduzione dell’orario entro il 2028 da 38 a 35 ore settimanali a parità di stipendio, pari all’8,5 per cento di incremento salariale. La Deutsche Bahn ha proposto un’alternativa: scendere a 37 ore, con stipendio pieno a partire dal 1° gennaio 2026, oppure mantenere le 38 ore, ma con un aumento salariale del 2,7 per cento.

La riduzione dell’orario settimanale, intanto, in Germania si sta espandendo a macchia d’olio. Gdl e compagnia ferroviaria Abellio hanno raggiunto un accordo sulle 35 ore, che verranno introdotte gradualmente entro il 2028. Novità anche nel mondo delle banche: gli istituti di credito cooperativi stanno da tempo sperimentando la riduzione da 39 ore (previste nel contratto collettivo) a 35.

La Sparda-Bank Berlin, ad esempio, dal gennaio scorso ha introdotto la settimana lavorativa di 35 ore con compensazione salariale completa. “La riduzione dell’orario sta diventando una questione sempre più importante per i dipendenti”, ha commentato in merito all’accordo Marcus Borck, responsabile regionale dei servizi finanziari del sindacato di settore Verd.Di: “Allo stesso tempo, è ancora demonizzata da molti datori di lavoro. Con quest’intesa dimostriamo che è possibile concordare una riduzione dell’orario. Ci auguriamo che questo invii un segnale anche ad altre aziende e industrie”.

Accanto alla riduzione dell’orario troviamo anche la “settimana corta”. La Germania ha infatti avviato una sperimentazione di sei mesi sulla settimana lavorativa di quattro giorni che consentirà ai dipendenti di 45 aziende in tutto il Paese (di vari settori: industria, commercio, energia, informatica) di lavorare un giorno in meno alla settimana a parità di retribuzione. Secondo i sindacati, una simile misura aumenta il benessere e la motivazione dei lavoratori, rendendoli più produttivi; inoltre, può essere un ottimo incentivo a fare entrare nel mondo del lavoro più persone, colmando la carenza di manodopera che sta colpendo la Germania.