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“È arrivato il momento di fare delle scelte, non vogliono che si faccia sciopero? Bene, aprano una trattativa e cambino la legge. Altrimenti quale altro strumento abbiamo se non ci ascoltano, se mettono la fiducia, se fanno i condoni? È il momento che la gente si rivolti, deve scendere in piazza, deve mobilitarsi, deve dire basta”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine del Forum delle relazioni industriali 2025 in Assolombarda, rispetto alle polemiche legate allo sciopero indetto dalla Cgil per il prossimo 12 dicembre.
Landini: “Non vogliono lo sciopero? Aprano una trattativa vera con i sindacati”
“Gli scioperi – ha continuato Landini – si fanno, si fanno per cambiare la legge di Bilancio e come è noto, quando uno decide di scioperare, rinuncia al proprio stipendio. E quindi non c’entra la giornata in cui lo fai. C’entra il peso con cui lo fai. E se vogliono che lo sciopero non ci sia, hanno uno strumento molto preciso, quello di riaprire una trattativa vera con i sindacati e di cambiare una legge di Bilancio sbagliata, che fa pagare ancora una volta i lavoratori dipendenti e i pensionati. Noi chiediamo che ci siano dei cambiamenti veri, perché c’è un’emergenza salariale sotto gli occhi di tutti e in questi anni, con il sistema fiscale che abbiamo, lavoratori dipendenti e pensionati hanno pagato 25 miliardi di tasse in più”.
“Noi chiediamo che questi soldi ritornino a chi li ha pagati, chiediamo che si introduca un meccanismo automatico di rivalutazione delle detrazioni, in modo che il potere d’acquisto dei salari rimanga”, ha sottolineato Landini, ricordando che “sono tutte richieste a cui finora loro ci hanno detto di no. Allo stesso tempo pensiamo che sia necessario andare a prendere i soldi dove sono”. Per il segretario generale della Cgil, “bisogna tassare la rendita finanziaria, la rendita immobiliare, i profitti. E abbiamo chiesto anche un contributo di solidarietà a 500 mila persone, cioè a quelli che sono più ricchi e che in questi anni hanno aumentato la loro ricchezza”.
























