“Il bilancio comunale, approvato oggi, 22 dicembre, dall’Assemblea Capitolina, dà prime risposte ai problemi delle persone e ad alcune delle nostre richieste in coerenza con gli impegni presi”. Così, in una nota, il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola.

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“Maggiori risorse vengono stanziate per lo scorrimento strutturale delle liste d’attesa dell’assistenza domiciliare e il rafforzamento dei municipi, che nei territori devono garantire l’assistenza, per il diritto alla casa con l’acquisto di nuove abitazioni per l’edilizia residenziale pubblica, con il blocco dell’aumento delle tariffe dei servizi pubblici del Comune di Roma, a cui si affianca la modifica del sistema tariffario della rete museale civica con cui si agevola l’accesso alla cultura delle cittadine e dei cittadini di Roma”, continua il segretario.

Di Cola sottolinea che è stata “confermata e resa strutturale l’esenzione dell’addizionale comunale irpef fino a 14 mila euro. Un risultato che tutela chi ha redditi più bassi e aiuta chi vive di salario e pensione, con un beneficio massimo di 126 euro per oltre 100 mila persone. Ora ci aspettiamo che prosegua il confronto per reperire le risorse necessarie affinché le scelte di bilancio, oltre ad andare verso la giusta direzione e provare a correggere alcune scelte sbagliate della manovra del governo Meloni, si possano tradurre in un miglioramento concreto delle condizioni di vita delle persone. Così come ci aspettiamo che, a gennaio, riprenda il confronto sulle politiche fiscali per rimuovere la maggiorazione dello 0,4% all’addizionale comunale Irpef e ripristinare un’aliquota normale affinché le cittadine e i cittadini di Roma non siano i più tartassati d’Italia. Restiamo tuttavia convinti che, per cambiare davvero il volto della Capitale, oltre scelte di bilancio che guardano alla riduzione delle disuguaglianze, serva aprire una discussione profonda sulla questione salariale. Per questo abbiamo chiesto al Comune di Roma di farsi promotore di un una Conferenza cittadina sul salario”, conclude Di Cola.

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