Il ghetto di Borgo Mezzanone dista 15 chilometri da Foggia. Non sono molti da percorrere, ma utili a tenere l’ex pista di un aeroporto militare lontano dagli occhi di chi non vuol vedere e può seguitare a far finta di niente. Lontani dalle istituzioni, che sanno ma sono assenti.

Se Foggia sembra lontana, vicino c’è, però, chi cerca lavoratori a basso costo per le raccolte stagionali della Capitanata. Si tratta del più grande insediamento informale di lavoratori stranieri della provincia, anzi della Puglia. Nel vasto agglomerato che si è formato nel tempo, vivono lavoratori stranieri per lo più impiegati nei campi. Qui la Flai Cgil da sindacato di strada si è trasformata in sindacato di prossimità, aprendo un presidio permanente, tra le baracche, gli alloggi di fortuna, le strade che non sono strade e quando piove sono fiumi di fango.


Il 17 aprile, sotto una pioggia forte e continua, la Flai Cgil, insieme ai lavoratori che vivono nell’ex pista, ha animato il presidio, già diventato punto di ritrovo e di numerose attività. “Il presidio – spiegano Flai Cgil - vedrà impegnati volontari e funzionari del sindacato, mettendo in stretta connessione la sede della Cgil di Borgo Mezzanone”.

All’interno del presidio sono previste tutela sindacale individuale e collettiva, nonché assistenza legale; saranno attivati corsi d'italiano in collaborazione con docenti iscritti alla Flc e anche corsi di aiuto per il conseguimento della patente di guida sostenuti da volontari. Il presidio è affidato ai delegati sindacali della Flai Cgil, operai agricoli che dimorano abitualmente nel ghetto.

“La nostra azione sindacale - ha spiegato il segretario generale Flai Cgil Giovanni Mininni, presente all’apertura del presidio - si concretizza nello stare al fianco delle persone e dei lavoratori nei luoghi in cui vivono e lavorano, per questo abbiamo aperto un presidio nell’ex pista di Borgo Mezzanone”.

Il nostro stare qui, ha aggiunto il dirigente sindacale, è anche “una denuncia forte nei confronti delle istituzioni che latitano. Qui ci sono persone che per noi non sono invisibili, ma hanno diritti e dignità”. Mininni così conclude: “Noi facciamo il sindacato di strada, e aprire una sede nel ghetto significa stare tra le persone che hanno bisogno del sindacato”.

Antonio Gagliardi, segretario generale Flai Cgil Puglia, ha così riassunto il senso dell’iniziativa: “Vogliamo sostenervi nel rivendicare così i vostri diritti, in questo luogo in cui è possibile affrontare i problemi e cercare insieme di risolverli”. Per la segretaria Flai Cgil Foggia Emanuela Mitola, questo posto “nasce dalla necessità di non lasciare indietro nessuno”. All’iniziativa erano presenti anche il segretario generale Flai Foggia Daniele Iacovelli e il segretario generale Cgil Foggia Maurizio Carmeno.