Colloquio con il presidente dell’Inca, Michele Pagliaro. Al centro, dopo aver parlato della riforma dei patronati, un altro argomento scottante, quello della riforma della disabilità, “un elemento di preoccupazione – ci ha detto Pagliaro –. La rete dei patronati è stata esclusa dall’inoltro della domanda, ma, poiché le norme attuali ci consentono di intervenire anche successivamente, sono proprio i cittadini fragili a rivolgersi a noi per interpretare o correggere le anomalie che si sono verificate. Il paradosso di questa vicenda è che da un lato il ministero della Disabilità ci ha tagliato fuori, dall’altro l’Inps ci coinvolge: noi pensiamo che sia necessario fare chiarezza”.

La riforma è partita a gennaio con una sperimentazione che ha coinvolto nove province e presto si estenderà al resto del Paese: “Ci auguriamo – ha detto il presidente dell’Inca – che i risultati di questa prima fase siano resi pubblici al fine di correggere ciò che eventualmente non ha funzionato nel meccanismo”.

Resta, però, per Pagliaro, il fatto che “la rete di prossimità dei patronati è una rete formidabile per acquisire indicazioni e il suo modus operandi prevede una presa in carico che prescinde dalla mera presa in carico della domanda: per questo siamo disponibili anche a ragionare di altro. Se è una rete utile va sfruttata al massimo. Come Ce.Pa., centro che racchiude i principali patronati italiani, abbiamo interloquito con Anci  e con la Conferenza delle regioni per provare a fare dell’altro e in quell’occasione ci siamo resi disponibili ad avviare progetti anche in campi diversi”.

Con una certezza, aggiunge il dirigente: “La nostra rete può fare la differenza nel contatto con le persone, è impensabile che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale da sole possano rispondere alle esigenze di tutti i cittadini”.

Pagliaro, Inca: “Il 25 ottobre tutti in piazza a Roma con la Cgil”

Sul 25 ottobre, data della grande manifestazione nazionale indetta dalla Cgil a Roma, dal titolo “Democrazia al lavoro”, Pagliaro ricorda come da mesi la confederazione e le sue strutture siano impegnate in prima linea per la pace. “In vista di una legge di stabilità imperniata sul riarmo non possiamo fermarci e con la giornata di mobilitazione di sabato chiediamo una legge di stabilità diversa, per il Paese, pensando a sanità, trasporti, scuola pubblica, condizioni di lavoro. Le aziende sono in difficoltà, mancano politiche industriali, i dazi rappresentano un rischio, il costo dell’energia sale e si riflette sulla quotidianità delle persone. E poi, tra i temi di sempre, le pensioni: questo governo aveva promesso di cancellare la riforma Fornero, ma in realtà si inaspriranno i requisiti. Quindi sabato 25 ottobre la Cgil sarà in piazza per ribadire che la pace è la condizione per lo sviluppo, anche e soprattutto per i giovani”.

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