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Si apre domani, giovedì 23 ottobre, ai Cantieri Culturali alla Zisa, l’undicesima edizione di Sabir – Festival della società civile del Mediterraneo, che fino al 25 ottobre trasformerà Palermo in un laboratorio di dialogo e resistenza civile.
Tre giorni di incontri internazionali, seminari, formazioni, spettacoli, talk e concerti per raccontare il Mediterraneo come spazio di diritti, giustizia e libertà di movimento. Un luogo, reale e simbolico, dove popoli, culture e società civili si incontrano per costruire nuove narrazioni sulle migrazioni e sulla convivenza.
Mediterraneo come spazio condiviso
Il Festival, organizzato da Arci in collaborazione con A Buon Diritto, Acli, Altreconomia, Arcs, Asgi, Caritas Italiana, Carta di Roma, Cgil, Ucca, Unire, con il contributo di Gruppo Hera, Bper, Fondazione Finanza Etica - Valori, e la media partnership de il manifesto e dell’agenzia Dire, si aprirà giovedì alle 11.30 con un incontro dedicato al Mediterraneo come “spazio politico e sociale condiviso”.
Tra gli interventi inaugurali sono attesi Walter Massa (Arci), Oliviero Forti (Caritas Italiana), Lorenzo Trucco (Asgi), Maria Grazia Gabrielli (Cgil), Paola Barretta (Carta di Roma), Emiliano Manfredonia (Acli), Duccio Facchini (Altreconomia), Camilla Siliotti (A Buon Diritto) e Yohamin Teshome Kumbi (Unire).
Gli spazi del Festival - dal Circolo Arci Tavola Tonda a Spazio Franco, da Averna Spazio Open alle Tre Navate - saranno completamente accessibili, senza barriere architettoniche, per favorire la massima partecipazione del pubblico.
Frontiere, diritti e nuove generazioni
L’edizione 2025 mette al centro temi di strettissima attualità: l’esternalizzazione delle frontiere e i diritti delle persone migranti, la libertà di informazione nei contesti di guerra, la giustizia per la Palestina, la solidarietà internazionale, ma anche la cittadinanza delle nuove generazioni, il clima e le migrazioni forzate. “Sabir vuole raccontare un Mediterraneo vivo, plurale, solidale – spiegano gli organizzatori – contro la narrativa della paura e del controllo dei confini”.
Tra le novità di quest’anno spicca la collaborazione con il Festival delle letterature migranti e con la 56ª sessione del Tribunale permanente dei popoli, che si terranno in concomitanza e negli stessi spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa.
I momenti di confronto e dibattito
Ampio spazio sarà dedicato alle Lezioni mediterranee, curate dallo storico Alessandro Vanoli, che dialogherà con Francesca Anichini e Renata Pepicelli su storia, archeologia e attualità delle migrazioni.
Non mancheranno momenti di riflessione su scuola e cittadinanza, come il dialogo tra Christian Raimo e Mackda Ghebremariam Tesfau dedicato a educazione democratica e partecipazione.
Venerdì 24 ottobre, alle 11, presso l’Istituto Gramsci Siciliano, si terrà l’incontro “Confini e muri: un’Europa aperta solo allo sfruttamento?”, organizzato dalla Cgil in collaborazione con Solidar.
La tavola rotonda metterà in luce i legami tra politiche migratorie e condizioni di lavoro dei lavoratori migranti, analizzando forme di sfruttamento e pratiche di contrasto. Interverranno Mikael Leyi (segretario generale di Solidar), Sara Kekuš (CPS, Croazia), Maria José Moreno (MPDL, Spagna), Nicoletta Grieco (Cgil – RSMMS), Bijou Nzirirane (segretaria Cgil Palermo) e Maria Grazia Gabrielli (segretaria nazionale Cgil). Il dibattito sarà moderato da Peppe Scifo (Cgil).
Musica, arte e resistenza culturale
Ogni sera, Sabir offrirà al pubblico concerti e spettacoli che mettono in dialogo le culture del Mediterraneo. In programma Flo – Brave ragazze (giovedì 23), Alfio Antico + Go Dugong (venerdì 24), Murubutu live con band e TÄRA, insieme alla performance del Palestinian Circus e di P.O.V. – Point of View del progetto Amunì (sabato 25).
Completano il percorso artistico le mostre e installazioni realizzate con Ecomuseo Mare Memoria Viva e Cantieri Meticci, che esploreranno i linguaggi visivi della memoria, della migrazione e dell’incontro.
Le voci dei più giovani
Torna anche Sabir Teens, il programma dedicato ai ragazzi tra i 15 e i 20 anni, con laboratori e incontri su salute mentale, ambiente e benessere collettivo. “È uno spazio di ascolto e partecipazione – spiegano gli organizzatori – per le nuove generazioni del Mediterraneo, che sono già protagoniste del cambiamento”.
Qui il programma completo e aggiornato.