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Mentre il Mic sembra navigare in acque incerte, dando l'impressione di assenza di governo e d'indirizzo politico, il sindacato che rappresenta i lavoratori della produzione culturale richiama il ministro Giuli all’attenzione, oltre che all’urgenza di alcune specifiche situazioni, che versano in condizioni di grave difficoltà.
"In una fase estremamente complessa per il settore del cineaudiovisivo italiano è necessario garantire stabilità e riferimenti istituzionali per le interlocuzioni necessarie con le parti sociali” afferma Sabina Di Marco, segretaria nazionale Slc Cgil.
Il caldo anomalo sta procurando, infatti, gravi difficoltà ai lavoratori sui set, mettendo a dura prova la salute di chi affronta quotidianamente e con orari di lavoro lunghi, luoghi di lavoro equiparati a veri e propri “cantieri mobili” come li definisce Di Marco.
“Siamo inoltre in un momento delicato del negoziato per il rinnovo del contratto nazionale delle troupes – prosegue la dirigente sindacale- rinnovo atteso da circa vent’anni, senza certezza dell'applicazione normativa e senza visibilità sui tempi di erogazione di strumenti di detassazione e di finanziamento diretto alle produzioni”.
L’altro tema caldo è il Codice dello Spettacolo, per il quale ormai sembra certo il rinvio di un anno, dunque al 2026. Questo rallenterebbe ulteriormente il reperimento di misure di sostegno al reddito strutturali, che il sindacato chiede ormai da tempo, tenuto conto delle grandi difficoltà di applicazione e le lacune che hanno mostrato misure come la Naspi e l’Indennità di discontinuità.
“Riteniamo urgente la convocazione delle parti sociali – conclude Di Marco - e chiediamo al ministero della Cultura ed al ministro Giuli di poter affrontare con metodo le emergenze che sembrano sommarsi e le questioni irrisolte, evitando un approccio estemporaneo (negli interlocutori e sui temi) che nuoce alla stabilità di cui il settore ha bisogno per il suo sviluppo e a cui le lavoratrici ed i lavoratori hanno diritto".