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L’ondata di caldo estremo che sta colpendo l’Italia e l’Europa ha investito anche Genova, mettendo sotto pressione i lavoratori di Ansaldo Energia. In particolare, le temperature registrate all’interno degli stabilimenti hanno raggiunto livelli preoccupanti: 39 gradi nel reparto Pale, 36 nei magazzini centrali e addirittura 40 gradi negli spogliatoi di Fegino, del tutto privi di climatizzazione. In quest’ultima area sono presenti 320 armadietti, ma nessuna forma di raffrescamento.
Vecchie promesse, nessuna soluzione
La promessa di intervenire con un sistema di condizionatori, fatta alla direzione aziendale da Rls e Rsu già la scorsa estate, è rimasta lettera morta. Nonostante gli impegni, nulla di efficace è stato fatto. L’unica eccezione riguarda le aree già climatizzate: Avog, Atri, Clean Area e Repair. Per il resto degli ambienti di lavoro, la situazione è rimasta invariata.
Operai in infermeria per il caldo, sindacati: “Basta inerzia”
Nella giornata del 1° luglio, una dozzina di operai ha dovuto ricorrere alle cure dell’infermeria aziendale, colpiti da malesseri legati al calore eccessivo e alla mancanza di ventilazione. Gli ambienti chiusi e la totale assenza di impianti adeguati hanno aggravato la situazione fino a rendere impossibile il proseguimento dell’attività lavorativa in sicurezza.
Sospesi i secondi turni nei reparti non climatizzati
In accordo con le rappresentanze sindacali, l’azienda ha deciso di sospendere temporaneamente il secondo turno in tutti i reparti non climatizzati, come misura urgente per tutelare la salute dei lavoratori durante le giornate da bollino rosso. Una scelta condivisa, ma che arriva troppo tardi, secondo le sigle sindacali, che parlano apertamente di inerzia e sottovalutazione del problema.
Le richieste a Ansaldo: “Non siamo carne da macello”
Nell’incontro odierno con la Direzione Aziendale e l’Ente Salute e Sicurezza, i rappresentanti dei lavoratori hanno espresso rabbia e incredulità per la mancata risoluzione di problematiche ritenute “oggettivamente risolvibili” da anni. Le richieste sono state chiare:
sospensione sistematica del secondo turno nelle giornate di bollino rosso o arancione in tutti i reparti e magazzini non climatizzati; istallazione immediata di ventilatori industriali, con un ventilatore per ogni macchina utensile; climatizzazione urgente degli spogliatoi, considerati invivibili.
Pronti ad azioni di protesta
“Non accettiamo che i lavoratori siano trattati come carne da macello” è la denuncia delle rappresentanze sindacali, che ora chiedono risposte immediate e concrete dall’azienda. In assenza di soluzioni rapide e tangibili, non escludono azioni a tutela della salute e della vita di ogni singolo lavoratore, da definire nei prossimi giorni.