Troppi incidenti e morti sul lavoro si stanno verificando tra gli studenti, durante i Pcto (Percorsi per le competenze trasversali di orientamento, ndr), è necessario fermarli subito. Lo afferma la Rete degli Studenti Medi, commentando i dati della Relazione annuale Inail, diffusi oggi per il 2024.

Dalle cifre dell’Istituto è chiara l’emergenza, a proposito di infortuni e decessi nei posti di lavoro, ma anche e soprattutto nella scuola. Nel dettaglio nell’arco del 2024, tra gli studenti, sono stati denunciati 78 mila infortuni (+10,5% rispetto al 2023) e 13 decessi (5 in più rispetto al 2023).

Sono invece 2.100 gli infortuni e 1 il decesso accaduti in Pcto. Dati che risultano oggi particolarmente preoccupanti, se non si cambia in tempi brevi rischiano perfino di peggiorare.

Inail: denunce infortuni aumentano per gli studenti

L’aumento delle denunce di infortuni pari allo 0,4% annuo, ha spiegato l’Inail, è dovuto proprio alla componente degli studenti, in quanto le denunce relative ai lavoratori sono diminuite dell'1%, da 519mila a 515mila. I casi mortali denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023: in lieve calo tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189), ma in aumento appunto tra gli studenti (da 8 a 13, di cui uno nei Pcto).

Rete Studenti Medi: è allarme, intervenire subito

A commentare l’indagine è Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza. Le scuole devono essere uno spazio sicuro: l'edilizia spesso non a norma, unita a una serie di fattori ulteriori, le rendono invece sempre più spesso spazi in cui si consumano infortuni e persino decessi. I dati pubblicati oggi dovrebbero allarmare prima di tutto la nostra classe dirigente, che può e deve intervenire perché morire di scuola e di lavoro non sia più una possibilità”.

Bisogna quindi abolire i Pcto, ossia l’attuale denominazione dell’alternanza scuola-lavoro. “Chiediamo l'abolizione dei Pcto, la fine dello sfruttamento di studenti e studentesse in spazi di lavoro non normati. Non può essere la norma che 2.100 studenti si infortunino in questi percorsi arrivando addirittura ad un decesso”. Conclude la Rete: “Di scuola e di lavoro non si può morire”.

Flc Cgil: bloccare obbligo inutile e dannoso

“Da anni segnaliamo la forzatura a cui sono sottoposte le scuole secondarie, tenute ad un obbligo orario per i Pcto: 90 ore per i licei; 150 ore per gli istituti tecnici; 210 ore per gli istituti professionali. Il ministro Valditara con le sue recenti riforme della secondaria, tende addirittura ad elevare questi numeri. Questa impostazione dei Pcto produce una forzatura alla programmazione delle scuole, costrette ad attività soltanto per rispondere a un obbligo”. Così commenta la Flc Cgil.

Il sindacato ribadisce la propria proposta: “I Pcto non possono rappresentare un rischio per le studentesse e gli studenti del nostro Paese, ma come percorsi possono essere preservati senza obbligo di monte-ore e affidati pienamente alla gestione e alla programmazione della scuola”.

“Devono essere collocati tra la classe quarta e la quinta, in cui più forti sono gli strumenti di conoscenza/competenza del/della ragazzo/a e maggiormente proficui possono diventare gli scambi con le persone interne alle aziende ospitanti”.

L’eliminazione dell’obbligo, conclude la Flc, “garantisce una maggiore selezione delle aziende ospitanti, rispetto ai parametri di sicurezza da garantire agli studenti. Temi come gli aspetti della formazione sulla sicurezza, la regolamentazione del rapporto di lavoro, le tutele, la continuità occupazionale sono da avviare proprio in coincidenza con lo svolgimento di questi percorsi”.