Nel tardo pomeriggio di ieri i segretari generali di Cgil Cisl e Uil hanno chiesto a Conte di essere convocati con urgenza

Questa la nota delle tre Confederazioni
“Dopo il necessario dpcm, che interviene su attività già duramente colpite nella prima fase della pandemia, è ancora più urgente sancire la certezza di provvedimenti comprensivi di ulteriori 18 settimane di cassa covid, per la tutela del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i settori, e il conseguente blocco dei licenziamenti”. Lo affermano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri.
“Abbiamo chiesto un incontro al presidente del Consiglio, ma ad ora non abbiamo ancora ricevuto alcuna convocazione da parte del governo”, aggiungono i tre segretari generali.
“La tutela del lavoro, insieme a quella della salute, è oggi indispensabile per la tenuta della coesione sociale, del nostro tessuto democratico e dell’economia.
Siamo pronti se necessario a sostenere tutto ciò con la mobilitazione”, concludono Landini, Furlan e Bombardieri.

Verso le 21,30 le agenzie hanno battuto la notizia che da Palazzo Chigi sarebbe arrivata la convocazione per mercoledì 28 alle 16 in video conferenza

Prime pagine

Un unico tema campeggia sulle prime pagine dei quotidiani oggi in edicola, il nuovo Dpcm, quel che si può fare e ciò che chiude, come verranno risarcite le aziende colpite dal provvedimento.

Il Sole 24 ore apre sugli aiuti: “Subito aiuti cash per i settori colpiti dal mini lockdown”. Stesso taglio per il Messaggero: “Aiuti automatici alle imprese”. Mentre il Corriere della Sera sceglie un’angolazione diversa: “Italia chiusa la sera, divieti e proteste”. Simile il taglio de La Stampa che in apertura recita: “L’Italia si spegne alle 18, scoppia la rivolta.  La Repubblica compie una scelta ancora diversa: “Covid, la rivolta della cultura”. La titolazione del il Fatto Quotidiano mette in evidenza alcune contraddizioni del Dpcm: “Contagi diurni e in famiglia: chiusure serali e tutti a casa”.

Le interviste

Non tutte le regioni concordano con la totalità delle misure entrate in vigore ieri sera alle 24, e due sono le interviste ai governatori ospitate dai giornali questa mattina. Maria Teresa Meli, a pag. 10 del Corriere della Sera ospita il presidente della Campania Vincenzo De Luca che sostiene il governo abbia compiuto dei passi avanti i provvedimenti, però, sono ancora insufficienti a frenare la corsa del contagio. A suo parere le scuole andrebbero chiuse in tutto il Paese. Inevitabile una domanda sugli scontri che hanno infiammato le scorse notti napoletane. Risponde De Luca: “Essenziale è distinguere. Il 90 per cento dei cittadini ha dato una prova straordinaria di autodisciplina. E il malessere di chi cerca oggi di difendere il reddito, va affrontato e rispettato con misure immediate sul modello Campania. (….)Per il resto, la vicenda di Napoli ha visto protagonisti pezzi di camorra, di antagonisti e di neofascisti. Solidarietà alle forze dell’ordine, e pugno di ferro con i delinquenti”.

La Repubblica, invece a pagina 11, ospita a firma Carmelo Lopapa una conversazione con il presidente della Liguria Giovanni Toti che afferma:” Sono colpiti sempre i soliti, ristoratori, chi lavora in bar e locali. Bisogna muoversi diversamente senza chiudere interi pezzi del Paese”. Ancora molto ascoltati gli scienziati che combattono il virus in diverse postazioni. Il più critico è Andrea Crisanti ascoltato da Enrico Ferro per La Repubblica: “Hanno perso tutti tempo e ora cercano di nascondere i loro fallimenti. Solo chi ha usato tracciamento e prevenzione ha contenuto l’epidemia”. Il Fatto Quotidiano ha ascoltato, sul Dpcm, il parere di due virologi. Per Massimo Clementi del San Raffaele di Milano: “E’ un buon testo ma non siamo a marzo: colleghi basta terrorismo”. Mentre secondo Massimo Galli dell’Ospedale Sacco “Ognuno si faccia il proprio lockdown, è la sola misura efficace”. Ancora due segnalazioni, la prima è un’intervista alla sottosegretaria alla salute Sandra Zampa che affida a Fabio Martini de La Stampa la sua riflessione: “Lo scopo di questo provvedimento è abbattere la cura dei contagi in un mese – afferma e aggiunge – Mettiamo in circolo i soldi del salva-stati: è urgente aprire la discussione”. Infine una sorta di risposta a distanza a Zampa arriva da pag 7 del Corriere della Sera, la vice ministra all’economia Laura Castelli rispondendo a Enrico Marro afferma: “Il Mes? Non ci serve”.

Editoriali e commenti

Due i temi predominanti: ovviamente le riflessioni attorno al Dpcm e soprattutto le critiche del mondo della cultura alle chiusure di cinema e teatri, ne scrivono Pierluigi Battista a pag. 29 del Corriere della Sera e sempre sul quotidiano di via Solferino prende parola anche il direttore d’orchestra Riccardo Muti, lo scrittore Nicola Lagioia affida il suo pensiero alle colonne di La Repubblica che ospita anche un editoriale di Ezio Mauro dal titolo “Il virus della ribellione”,  riflessione interessante sulle ragioni degli scontri di Napoli e sul tessute sfilacciato dell’intero Paese. Scrive l’ex direttore del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: “Come Napoli ha anticipato, qualcun altro fa i conti con questa emergenza infinita, questa precarietà permanente, questa instabilità costante, scopre che il costo è alto almeno quanto il rischio del contagio, e presenta il saldo al potere. (….) Sapevamo che corrodendo lo spazio sociale, l’infezione trasforma il cittadino in individuo, condannandolo alla solitudine del suo risentimento”. E prosegue Mauro: “Così i ragazzi che pedalano sulle biciclette delle consegne a domicilio si trovano accanto in piazza i pizzaioli che temono la chiusura, i disoccupati dei bassi, le badanti, i venditori di souvenir a cui hanno chiuso i banchetti nei vicoli: ognuno con una rabbia distinta di categoria, con un credito di lavoro specifico, in una collezione di risentimenti separati uniti soltanto dal momento della ribellione”.
Su La Stampa Elena Stancanelli afferma che: “Il morbo si batte con le armi della ragione invece ci stanno riportando all’anno mille”.

E poi i commenti che riguardano le conseguenze economiche del provvedimento: Pietro Garibaldi a pag. 19  de La Stampa “Soldi subito e non a pioggia dove servono”, Dario Di Vico su il Corriere Economia: “Più soldi suo conti, stravince la prudenza ma senza i consumi altro che rimbalzo”. Il secondo tema di oggi sono le elezioni Usa, se ne scrive s il Corriere della Sera e sul La Stampa.
Infine una segnalazione, Cristina Comencini su La Repubblica firma un commento dal titolo emblematico: Non siamo sulla stessa barca”, e non essere sulla stessa barca sono le donne.

 Lavoro e sindacato

 Le dichiarazioni del ministro dell’economia Gualtieri su aiuti immediati alle aziende colpite dall’ultimo provvedimento e l’intervista al presidente di Confindustria Bonomi in Tv ieri tengono banco questa mattina. Merita di essere letto l’articolo di Roberto Petrini pag. 14 su La Repubblica che illustra il contenuto del decreto in arrivo per far fronte all’emergenza economica, ne scrive anche Luca Cifoni su Il Messaggero e ampio resoconto si trovo alle pagine 2-3 e 5 de Il Sole 24 ore. Ancora, Paolo Baroni su La Stampa illustra la promessa di Gualtieri di indennizzare entro metà novembre 350 mila aziende.

Roberto Rotunno a pag. 10 de Il Fatto Quotidiano titola il maniera forte il suo resoconto della conversazione tra Lucia Annunziata e il presidente di Confindustria: “L’editto di Bonomi oltre il virus. Ai lavoratori aumenti minimi”.
Mentre Nicoletta Picchio su Il Sole 24 ore da conto della denuncia del leader di viale dell’Astronomia: “Bonomi: 216 miliardi di danni all’economia, non c’è direzione”.
Cosa si può fare e cosa no a seguito del Dpcm è dettagliato sul Corriere della Sera a pag.7 grazie a Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini.
E poi la cronaca dei quotidiani ci restituisce la situazione di emergenza pandemica dalla svolta delle regioni che sembra stiano decidendo di non fare più tamponi agli asintomatici, pag. 2 de la Repubblica, o il pressing sui medici di base che “Non possono rifiutarsi da fare test e terapie” ne dà conto Il Messaggero a pag. 2 o la denuncia raccolta da Niccolò Carratelli per La Stampa: “Pronto soccorso al collasso”.

 Su Collettiva.it un corposo dossier su le conseguenze dalla pandemia sulla sanità
Le vittime collaterali del Covid
Sanità al collasso
Prima di tutto assumere
La luna e i focolai
C'è il virus, la riabilitazione è rinviata
Un mese nel labirinto della Asl

 Si torna a parlare di pensioni, ne scrivono Alberto Brambilla a pag. 6 dell’inserto Economia del Corriere della Sera e Melis e Orlando a pag. 9 de Il Sole 24 ore: “Obiettivo pensione: sette vie di uscita dal lavoro nel 2021

 Infine Giancarlo Mazzuca a pag. 14 de La Repubblica Affari e Finanza racconta delle diseguaglianze tra paesi, La Cina la cui economia ha ripreso a correre e quelli che arrancano: “L’effetto virus non colpisce tutti allo stesso modo”.

L’agenda degli appuntamentiPer il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it.