L'Assemblea nazionale unitaria dei delegati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, riunita a Bologna, ha approvato all'unanimità due ipotesi di piattaforme per i rinnovi dei contratti nazionali 2016-2019: quella del settore tessile-abbigliamento-moda (interessati oltre 420.000 addetti in circa 50.000 imprese) e quella del settore calzaturiero (80.000 addetti impiegati in oltre 5.000 aziende), entrambi in scadenza al 31 marzo 2016.

In entrambi i casi la richiesta economica dei sindacati è di 100 euro medi (3° livello super per il tessile-abbigliamento, 3° livello per il calzaturiero)  sui minimi tabellari, oltre ad un incremento salariale - dagli attuali 200 a 300 euro - in tutte quelle imprese che non esercitano la contrattazione di 2° livello.

Nel campo delle normative, Filctem, Femca, Uiltec puntano al miglioramento delle relazioni industriali, con orientamento all'informazione e alla partecipazione, nonché alla responsabilità sociale dell'impresa. In particolare i sindacati chedono  piena operatività dell'Osservatorio nazionale, in particolare – nel settore calzaturiero – a monitorare le politiche per lo sviluppo della produzione in Italia e le condizioni per facilitare iniziative di “reshoring” (il ritorno a casa di produzioni oltre confine, n.d.r.).

Sul fronte del  “welfare” contrattuale si richiede di incrementare il contributo aziendale per la previdenza complementare (“Previmoda”) e di istituire il Fondo integrativo sanitario a favore dei lavoratori, di natura intersettoriale,  mentre sul tema dei diritti individuali spicca, tra l'altro,  la richiesta di Filctem, Femca, Uiltec di prevedere (nel settore tessile-abbigliamento),  di elevare (in quello delle calzature) a 10 giorni l'anno – cinque dei quali retribuiti – il congedo per malattia del figlio in età compresa tra i 3 e i 13 anni.

Infine per sviluppare la contrattazione di 2° livello, i sindacati chiedono di estendere anche al settore tessile-abbigliamento, analogamente a quanto già previsto nel contratto delle calzature, la contrattazione territoriale e di filiera, e di arricchirla assegnandogli materie quali: le staffette generazionali, l'occupazione giovanile, il consolidamento a tempo indeterminato dei contratti atipici, la possibilità di attivare forme di “smart-working” (lavoro intelligente, agile, n.d.r.).

Ora la parola definitiva  passa alle assemblee dei lavoratori per arrivare poi, entro  la fine del mese di febbraio, al varo definitivo delle piattaforme per essere presentate  alle rispettive associazioni imprenditoriali (Smi e Assocalzaturifici, entrambi aderenti  a Confindustria) ed iniziare rapidamente le trattative.