Lavoratori sardi ancora in agitazione. Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo sciopero generale di 24 ore per tutti i settori lavorativi del Sulcis Iglesiente per il 29 ottobre. In programma ci sono manifestazioni di piazza nei principali centri della provincia e una grande manifestazione a Roma per "ottenere la giusta attenzione e l'immediatezza delle decisioni per definire l'attuazione delle urgentissime misure di contrasto alla catastrofe economica del territorio". I sindacati chiedono "misure urgenti per la difesa, la ripresa e lo sviluppo dell'apparato produttivo".

In una nota, tra le altre cose,
Cgil, Cisl e Uil sollecitano "provvedimenti sul costo energetico per tempi adeguati che consentano una giusta pianificazione industriale da parte delle societaà interessate a rilevare l'Alcoa, stabilendo forme che coinvolgano e che supportino le altre attività di filiera dell'alluminio e dello zinco".

I sindacati chiedono anche "la diversificazione dell'economia con la valorizzazione delle risorse energetiche, ambientali, culturali, delle competenze professionali delle piccole e medie imprese, artigianali, agropastorali, della pesca; del sistema dei trasporti". Per i rappresentanti dei lavoratori occorre infine "dare corso alle bonifiche delle aree minerarie per sviluppare l'asfittica capacità ricettiva e del turismo".

Quello dell'Alcoa, però, resta ancora uno dei nodi più difficili da sciogliere. Proseguono infatti le assemblee mattutine di fronte ai cancelli di Portovesme. Questa mattina si sono riunite le rappresentanze sindacali Rsu dei dipendenti diretti di Alcoa e di quelli delle ditte d'appalto, che hanno avviato le procedure di licenziamento per 500 operi dell'indotto, Dalla settimana prossima, queste perone non saranno più autorizzate all'ingresso in fabbrica.

"Una situazione di stallo"
, la definisce Fabio Enne, segretario territoriale della Cisl del Sulcis-Iglesiente, 'perché - riferisce all'Adnkronos - non si hanno notizie dal ministero dello Sviluppo economico su eventuali nuove trattative o sulla prosecuzione di quella con Glencore". Intanto una cosa è certa: dal 3 novembre l'impianto sarà fermato e dal 1 gennaio 2013 tutti gli operai saranno in cassa integrazione.

Per questo pomeriggio è stata anche convocata a Cagliari
una riunione nella sede di Confapi Sardegna, che segue quella di ieri, tra l'Associazione e i titolari delle piccole imprese per analizzare l'urgenza della revisione anticipata dei contratti da parte della committente, "di fronte a una situazione economica gia' compressa e a oggi senza prospettive lavoratori delle imprese d'appalto".