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“Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni, con esclusione delle classi terminali dei cicli di studio”. Lo hanno proclamato i sindacati della scuola (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu) che proseguono nella loro protesta contro la riforma appena approvata dalla Camera e ora al vaglio del Senato.
Le date dello sciopero saranno individuate in base al calendario di ogni istituzione scolastica. Ad ogni modo le sigle sindacali assicurano che "avverrà nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, salvaguardando le legittime aspettative di studenti e famiglie. Per il personale docente della scuola dell’infanzia, il personale educativo e Ata, riguarderà la prima ora di servizio (e nell’ultima, in caso di turno pomeridiano) delle giornate individuate per la scuola in cui presta servizio".
Proseguono anche le iniziative territoriali e nelle singole scuole per informare e coinvolgere i cittadini sulle ragioni della mobilitazione, mentre venerdì 5 giugno, con inizio alle 21, ci sarà una fiaccolata nelle tutte le principali città italiane con lo slogan 'La cultura in piazza'.
Il testo del disegno di legge - si legge in una nota unitaria dei sindacati - lascia irrisolte molte delle più evidenti criticità e duque resta la necessità di apportare profondi cambiamenti. “Il piano di assunzioni - ribadiscono - non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle graduatorie a esaurimento, escludendo decine di migliaia di docenti e Ata in servizio con contratto a tempo determinato".
E ancora, "no al potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali". Bocciata la valutazione dei docenti con criteri arbitrari. Obiettivi che saranno riproposti in tutte le sedi di confronto, “a partire da quello di lunedì prossimo, 25 maggio, con il ministro Stefania Giannini e poi con le audizioni al Senato e l’ulteriore incontro con il governo”, conclude la nota.