Pubblichiamo questo intervento del segretario generale della Flai Cgil Sardegna, Raffaele Lecca, sulla situazione del settore agricolo nella sua regione.

La Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Sardegna, sta esaminando un provvedimento di legge per la definizione del “marchio di qualità” dei prodotti agroalimentari sardi. Dispiace che la Commissione non abbia audito le organizzazioni sindacali, perché quando si parla di qualità delle produzioni non si può prescindere dalla qualità del lavoro e dalla professionalità delle maestranze.

Da tempo si discute sulle  produzioni agroalimentari. il tema è: sono da considerarsi produzioni sarde a tutti gli effetti anche quelle che non utilizzano materie prime isolane? L’argomento è di straordinaria importanza proprio perché la questione relativa ad un nuovo modello di sviluppo della Sardegna passa attraverso la  capacità del sistema di garantire quantità e qualità delle produzioni alimentari.

Un nuovo modello di sviluppo non può prescindere da una forte crescita delle attività e delle produzioni del settore agroalimentare che debbono essere capaci non solo di soddisfare il fabbisogno alimentare sardo ma anche di esportare nei mercati nazionali ed esteri, e di essere attraenti nel settore turistico e alberghiero, scolastico.

Per fare tutto ciò, non si può prescindere dalla capacità produttiva del  sistema delle imprese agricole che sono troppo piccole, con un insufficiente ricambio generazionale e con una scarsa propensione all’associazionismo; tutti fattori che ne limitano fortemente le potenzialità produttive. Un’agricoltura moderna, multifunzionale, capace di superare alcuni elementi di arretratezza che la caratterizzano, può legittimamente aspirare a proporsi come un soggetto in grado di garantire l’approvvigionamento della materia prima necessaria all’industria alimentare della nostra regione. Ma l’assenza di una politica regionale di sostegno al mondo agricolo condiziona pesantemente la sua capacità di rilancio  nonostante le importanti risorse a disposizione.

Del resto il rilancio del sistema economico sardo passa in larga misura dalla valorizzazione del settore agroindustriale e delle sue produzioni. E’ noto a tanti il deficit alimentare sardo e quante potenzialità di sviluppo siano presenti nel comparto primario isolano; bisogna allora fare in modo che la capacità produttiva del comparto agricolo soddisfi le richieste dell’industria alimentare contribuendo ad un nuovo modello di sviluppo da  molti invocato ma che concretamente nessuno pratica. In quest’ottica assume un’importanza rilevante una legge sul “marchio di qualità” destinato alle produzioni agroalimentari sarde.
 
Il segretario generale Flai Cgil Sardegna,
Raffaele Lecca