"I recenti fatti di cronaca, che hanno interessato il mondo della sanità campana, ci consegnano un quadro allarmante: ospedali lasciati nell'incuria, malati ancora accatastati e abbandonati sulle barelle, scandali delle ricette nella sanità convenzionata, mancata firma dei contratti con gli erogatori privati che dal mese prossimo paralizzerà ulteriormente l'erogazione di prestazioni indispensabili. Episodi che rappresentano ormai una situazione d'insopportabile e paradossale quotidianità". È quanto denunciano in un comunicato Fp Cgil Campania e Fp Cgil Medici.

"In queste ore, come se non bastasse – riferisce il sindacato –, giungono brutte notizie dal dipartimento di emergenza del Cardarelli di Napoli, dove ci sono ben 110 barelle nei reparti di osservazione breve, medicina d'urgenza e chirurgia d'urgenza, con i pronto soccorso di Frattamaggiore, Pozzuoli, Giugliano, Nola, San Giovanni Bosco e Pellegrini che non riescono ad assicurare un numero di personale adeguato, con il rischio di chiusura per interi reparti. Nel frattempo, si chiudono servizi essenziali, come il centro per l'Autismo di via Campana a Pozzuoli, senza alcuna proposta per l'assistenza né per l'internalizzazione del servizio né la salvaguardia dei posti di lavoro".

"Il privato accreditato, in assenza di regole, dal canto suo – precisa la nota –, approfitta del caos, continua a epurare lavoratori e a lucrare sulle prestazioni. E nessun passo avanti viene fatto in direzione di una vera programmazione basata sui fabbisogni dei cittadini. Siamo di fronte a una situazione insostenibile, non più governata, caratterizzata dalla mancanza assoluta di un punto di responsabilità decisionale, che rischia a breve la paralisi totale. Perciò, ci appelliamo a tutte le forze democratiche, parlamentari, cittadini, associazioni, sindaci e governo per trovare al più presto tutte le soluzioni di buon senso per restituire alla Campania il diritto alla salute".

"I cittadini campani – conclude la Fp Cgil – sono lasciati allo sbando, vittime di una diatriba politico-elettoralistica irresponsabile, che si gioca a colpi di spot televisivi. È il momento di uscire dal dramma e riportare l'attenzione sui bisogni veri della popolazione. Ognuno, per parte sua, si assuma le responsabilità che gli competono".