Circa 5 mila persone giunte a bordo di 25 pullman e auto private hanno partecipato a Cagliari alla manifestazione organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl nel giorno dello sciopero regionale della sanità pubblica e privata contro il riordino della rete ospedaliera. Il corteo  – con bandiere, striscioni, ma anche trombette e fischietti – è partito da piazza del Carmine per raggiungere, dopo aver attraversato la centralissima via Roma, il Consiglio regionale dove la commissione Sanità sta esaminando la proposta di riforma prevista dalla Giunta. Davanti al palazzo dell'assemblea sarda è stato allestito un palco dove hanno parlato sindacalisti, sindaci e rappresentanti di associazioni.

Ninni Cois, segretario della Fp Cgil, chiede di tutelare gli interessi dei territori: “Vogliamo sapere quanti servizi restano là dove è prevista la riduzione di posti letto”. Di “adesione massiccia” allo sciopero ha parlato il segretario regionale Cisl Fp, Davide Paderi, ricordando che i servizi essenziali, le urgenze e le terapie sono ovviamente garantiti. Fulvia Murru (Uil Fpl) sottolinea invece la necessità di “un piano complessivo della sanità in Sardegna in base al quale effettuare eventuali tagli”.

Presenti alla manifestazione – oltre ai rappresentanti dei confederali – una cinquantina di sindaci con fascia tricolore, consiglieri regionali soprattutto dei partiti di opposizione, insieme alla Rete della sanità pubblica. Tra i primi cittadini, Luca Montella (La Maddalena) protesta contro la chiusura del punto nascita del “Merlo”, mentre il presidente Anci Emiliano Deiana ha annunciato la sua funzione di “ponte” tra le esigenze delle comunità e il Consiglio regionale.