“Sono sempre più allarmanti le notizie relative all'operazione mobilità dei lavoratori delle Province”. Ad affermarlo è la Fp Cgi Nazionale, nel sottolineare che: “Risulta essere molto preoccupante l'assenza di una effettiva ricollocazione per una parte consistente di lavoratori coinvolti da questo processo, specie al sud. Così come, nell'ambito di questo percorso di incrocio tra domanda e offerta, non si è valutata la professionalità dei lavoratori, ridotti a un semplice numero”. 

In generale, aggiunge la Funzione Pubblica Cgil, “c'è ancora molta confusione sull'operazione e sui dati contenuti nel portale della mobilità. Ma, soprattutto, è molto grave che tantissimi enti non abbiano inserito alcuna disponibilità, in attesa che la procedura finisca, così da poter poi avviare i concorsi per l'assunzione di nuovi dipendenti”.

Eppure, specifica la categoria della Cgil, “non è la sola complicazione di questa confusa operazione. Al momento, infatti, non c'è soluzione alcuna sulla sorte degli oltre duemila precari, tra province e città metropolitane, con contratti in scadenza a breve, come ancora è incerto il futuro dei dipendenti dei centri per l'impiego. È sempre più palese che l'assenza di un confronto e la riduzione delle risorse, che hanno portato ad una logica ragioneristica del problema, stanno pesando, come dimostrano i fatti, sulla gestione complessiva del processo”, conclude la Fp Cgil.