“Costruire il potere dei lavoratori è vitale ai fini di guidare la trasformazione economica, industriale e sociale. Il sistema internazionale oggigiorno preme pesantemente contro i lavoratori e le loro famiglie e i Governi sono sempre di più intimoriti dalla grande finanza e dai grandi affari. Una piccola parte della popolazione mondiale detiene vasti poteri e ricchezze, mentre milioni di persone non hanno un lavoro oppure lavorano in condizioni precarie e di sfruttamento per un piccolo compenso”. Inizia così il messaggio della Confederazione internazionale dei sindacati (Csi – Ituc) in occasione del Primo Maggio.

“Il potere delle grandi aziende – afferma la Csi - deve essere delimitato sia nei paesi d'origine che nelle loro operazioni internazionali e nelle catene di fornitura. Sono i lavoratori, uniti, che detengono la chiave per un futuro di prosperità comune e sostenibile”.

La confederazione sottolinea che i lavoratori, in occasione del Primo Maggio, si mobiliteranno sia sul posto di lavoro che per le strade, in tutto il mondo e molti di essi lo faranno “per opporsi alla repressione dei loro diritti fondamentali: libertà di associazione, libertà di parola e libertà di riunione”.

Il Primo Maggio si aprono tra l'altro le votazioni per il “Peggiore Capo del Mondo”, con la proclamazione del “vincitore” che avverrà durante il Congresso Mondiale della Confederazione a Berlino. “Un nuovo rapporto della nostra Confederazione, individua e svergogna nove Amministratori Delegati, la cui cupidigia è pari solo alla loro indifferenza verso le condizioni dei dipendenti, e altri che ripongono la loro fiducia (e i loro soldi) su di essi”, si legge nella nota della Csi.

Il passaggio finale del messaggio è dedicato alla trasformazione del modello di commercio. Un modello che, secondo il sindacato internazionale, attualmente “permette lo sfruttamento delle catene di fornitura, dove i diritti fondamentali sono negati, i lavoratori e le loro comunità impoverite e i profitti derivano da lavori pericolosi”.

“Noi continueremo la nostra lotta per l'equità nel commercio mondiale – conclude la Csi - la lotta contro le grandi imprese che reclamano il diritto di far causa ai Governi quando difendono i diritti dei lavoratori e le norme ambientali. La famiglia dei sindacati mondiali porterà avanti questa lotta. Riunendosi questo mese a Berlino, il Congresso della CSI-ITUC traccerà una rotta, costruita sulle esperienze e le lotte, dalle azioni locali sino alle campagne globali, per costruire il Potere dei Lavoratori per plasmare un futuro migliore per tutti”.