Ore 5.00, è ancora notte fonda fuori dalla Perugina. Ma davanti ai cancelli della fabbrica di cioccolato, nel quartiere popolare di San Sisto, alle porte di Perugia, c'è già grande fermento. Oggi infatti è il giorno dello sciopero, proclamato dalla Rsu, insieme ai sindacati (Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil) proprio nella data del nuovo confronto al ministero dello Sviluppo Economico con Nestlé (ore 11.00). 

Sul tavolo ministeriale c'è ancora quella pesante dichiarazione di esuberi da parte della multinazionale (364) che trasformerebbe - per usare un'espressione lanciata tempo fa dalla Rsu - la Perugina in una "fabbrichetta da sottoscala". I sindacati continuano a chiedere invece di tornare nel solco tracciato con l'accordo del 2016, in cui si parlava di "impatto sociale zero" e si promettevano 60 milioni di investimenti nel sito.

 

"Noi oggi vogliamo mettere in chiaro anche di fronte al governo la necessità che Nestlé faccia un passo indietro - ha spiegato ai microfoni di RadioArticolo1 il segretario della Flai Cgil dell'Umbria, Michele Greco - ritiri la dichiarazione di esuberi e torni al merito dell'accordo del 2016, dimostrando soprattutto un approccio diverso al tavolo. Perché se la multinazionale continua a dimostrarsi indifferente al grido della fabbrica e dell'intera città di Perugia, è chiaro che lo scontro è destinato ad acuirsi". 

Intanto, aspettando che le parti tornino a parlarsi (gli ultimi incontri, quello al Mise di due mesi fa e quello più recente in Confindustria a Perugia non lasciano ben sperare) la mobilitazione dei lavoratori e della città sta crescendo. Qualcosa che la stessa Rsu aveva chiesto con forza nei giorni scorsi, lanciando uno slogan/hashtag (#IoDifendoLaPerugina) e un appello alla mobilitazione generale che oggi, con lo sciopero ai cancelli della fabbrica, vive solo una prima tappa. Intanto però, la risposta è chiara: adesione del 100% nei primi due turni.

“Come Cgil abbiamo mobilitato tutte le nostre categorie - spiega il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia - anche perché ci sono molte altre vertenze aperte che vogliamo portare sotto i riflettori, dalla situazione sempre più critica dei lavoratori ex Merloni, alle vertenze Colussi, Novelli, Trafomec, senza dimenticare le tante altre realtà medio piccole che sono in sofferenza”. Ecco perché, per la Cgil, l’appuntamento di oggi riveste un’importanza straordinaria: “Crediamo che intorno alla vertenza Perugina possa e debba crescere una mobilitazione generale - aggiunge Ciavaglia - per chiedere un’inversione di rotta che fermi il declino che il nostro territorio sta subendo. Intanto - conclude - dal tavolo al Mise di mercoledì ci aspettiamo passi concreti da parte di Nestlé e del governo per riportare la discussione nel solco dell’accordo del 2016”.