Ancora una “casa-famiglia” all'attenzione della cronaca, ancora a Parma. Questa volta si tratta di una struttura risultata inidonea ad un controllo dei NAS e dell'Azienda Sanitaria per gravi carenze strutturali (ambienti freddi, mancanza di acqua calda, bagni inadeguati...). 13 anziani sono stati evacuati e ricollocati presso le proprie famiglie o in altre strutture, dopo aver subìto le conseguenze di tale situazione. A darne notizia in una nota sono i sindacati dei pensionati dell'Emilia Romagna, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil.

"Dopo la vicenda di Villa Alba - si legge nella nota  questo ulteriore fatto dimostra una volta di più, l'urgenza di un intervento specifico su una modalità di assistenza, prevista da un Decreto Ministeriale del 2001 che non impone alcun requisito strutturale, professionale, organizzativo per l'apertura: è sufficiente una dichiarazione di avvio attività rivolta al Comune".

Per i sindacati dei pensionati è "necessario che i contenuti di quel Decreto siano rimessi in discussione" e che "si introducano una serie di requisiti minimi indispensabili per avviare una Casa-famiglia e che comunque l'avvio dell'attività sia soggetta a preventiva autorizzazione da parte del Comune o dell'Azienda Sanitaria e sia quindi sottoposta a controlli periodici".

A livello regionale, affermano ancora "è urgente che la Regione fornisca dati aggiornati sul numero di queste strutture e sulla loro collocazione territoriale e che si apra un confronto specifico per definirne regole di funzionamento preciso, a partire dalla possibilità di controllo del servizio che viene offerto".

Le segreterie regionali di Spi, Fnp e Uilp ritengono inoltre "fondamentale avviare specifiche campagne informative rivolte in particolare alle persone anziane e alle loro famiglie, perché esercitino la dovuta attenzione alle modalità di servizio che le Case-famiglia sono in grado di garantire, dalla idoneità della struttura, al numero e alla professionalità degli operatori, alle relazioni che si instaurano con gli ospiti".

"Il tema della violenza, dell'abbandono e dei maltrattamenti subìti dagli anziani rischia di diventare una vera e propria emergenza sociale - concludono i sindacati - che le Istituzioni, le forza politiche, le forze dell'ordine... la comunità nel suo complesso non può accettare e che va contrastata con ogni mezzo".