“Se negli ultimi 10 anni il tuo orario di lavoro è stato fuori dalle regole europee e vuoi ricevere giustizia, il primo passo per difenderti e per vederti riconosciuti in futuro i giusti risarcimenti è la diffida legale, che con #giustOrario e la Fp Cgil potrai effettuare gratuitamente, avvalendoti della competenza dello Studio Legale Michele Bonetti Avvocato & Partners”. Con una campagna diffusa nei posti di lavoro in sanità e sui social network, la Funzione Pubblica Cgil lancia #giustOrario (www.fpcgil.it/giustorario), per chiedere il pieno riconoscimento del diritto al riposo. L'adeguamento normativo effettuato dal nostro paese, senza interventi che assicurino il personale necessario, rischia infatti di rimanere lettera morta.

“L'Italia – afferma Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp Cgil – è stata deferita alla Corte di Giustizia Europea per il mancato rispetto dei limiti all'orario di lavoro in sanità e ha abolito le norme incriminate a partire da gennaio 2016. Per noi è stata una prima vittoria, ma non basta. Adesso pretendiamo il pieno recepimento delle regole europee e invitiamo i lavoratori a effettuare la diffida alle strutture, per tutelarsi e creare le condizioni per essere risarciti. È francamente intollerabile questo europeismo a fasi alterne: sembra che le regole valgano solo quando a pagarle sono i più deboli”.

“Lo diciamo da anni, nemmeno troppo provocatoriamente – rincara la dose Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil Medici -: i cittadini sono sicuri di volersi far curare da medici e infermieri stressati? Le regole sono semplici e di comune buon senso: giusto riposo giornaliero di 11 ore, di 24 ore ogni sette giorni lavorativi, orario massimo di lavoro settimanale di 48 ore, straordinari compresi, nonché 4 settimane di ferie annuali”.