Il Coordinamento nazionale unitario delle Fondazioni lirico-sinfoniche si è riunito oggi a Firenze (presso la sede della Cgil Toscana, in via Pier Capponi, 7) per dimostrare solidarietà e vicinanza ai lavoratori del Maggio musicale fiorentino, che, unico nel panorama italiano, ha attivato la procedura della legge 223 di riduzione degli organici risultanti esuberi fra tecnici e maestranze, e nei fatti sopprime, in termini di razionalizzazione, il corpo di ballo (una espressione artistica, che nei fatti viene annullata e disgiunta nelle espressioni più compiute per la realizzazione della produzione lirica).

“Occorre trovare tutti gli strumenti per recuperare le eccedenze e le dovute soluzioni, mirate a un equilibrio nell'occupazione che garantisca, anche nella nuova sede, la tenuta di un modello produttivo di qualità. Bisogna poi costringere il teatro a trattare sugli organici, nella quantità e nello spirito primario legato alla legge 112, in una ottica di salvaguardia professionale, che non può essere solo affidata al 'paracadute' Ales”, ha detto Silvano Conti, coordinatore nazionale Fondazioni lirico-sinfoniche Slc.

“Si sta facendo del Maggio musicale fiorentino un laboratorio nazionale che rischia di diventare un pericoloso precedente – ha aggiunto Marco Del Cimmuto, coordinatore regionale Slc Toscana –. È già stata attivata la procedura di 50 licenziamenti, e dire - come ha fatto il ministro Franceschini - che è prevista la riassunzione in Ales è un'affermazione semplicistica, che non tiene conto delle condizioni materiali delle persone interessate. Senza considerare che, con 50 persone in meno, e senza che sia chiaro il modello produttivo, il teatro rischia seriamente un declino, depauperando così un patrimonio culturale e produttivo non solo di Firenze, ma dell'intero Paese”.