I 980 edili del Coime, dipendenti del Comune di Palermo, chiedono l’adeguamento della loro paga contrattuale, rimasta inalterata dal 2011, con l’applicazione per intero del contratto nazionale degli edili. La richiesta parte dalle segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che hanno chiesto un incontro col sindaco e redatto una piattaforma su diversi punti, dalla reperibilità all’orario di lavoro, dalle qualifiche alle condizioni di sicurezza, da consegnare all'amministrazione comunale.

Oggi, in un’assemblea con i delegati del Coime, la Fillea ha rilanciato la richiesta degli aumenti contrattuali, da inserire in busta paga a partire da luglio, chiedendo l’applicazione per intero di tutti gli aumenti del contratto nazionale e provinciale, ad oggi non considerati. Con l’applicazione, quindi, del ccnl edili industria e relativo ccpl della provincia di Palermo. “Una recente sentenza della Corte costituzionale del giugno scorso ha ritenuto illegittimo il blocco del contratto nel pubblico impiego, stabilito dalla legge Brunetta, che ha congelato gli stipendi dal 2010. A maggior ragione, ciò deve valere per gli edili del Coime, che chiedono di aver riconosciuti i minimi contrattuali fin dal luglio 2015, ferme restando in ogni caso eventuali azioni individuali, intraprese dai lavoratori, per i pregressi aumenti retributivi previsti dal contratto nazionale”, dichiara il segretario della Fiom Cgil Francesco Piastra.

Per i lavoratori, si tratta di vedere riconosciuti aumenti mensili, che vanno dai 25 euro dell’operaio generico del primo livello, ai 29,50 dell’operaio qualificato, a un massimo di 32,50 euro dell’operaio specializzato del terzo livello. “I lavoratori sono disponibili ad aprire un confronto col Comune e parlare sia di organizzazione del lavoro e del loro utilizzo che di reperibilità, buoni pasto e aumenti”, aggiunge il dirigente sindacale. Per la reperibilità, occorre stabilire un nuovo importo orario (attualmente sono previsti 0,89) e individuare le modalità di scelta delle maestranze da porre in reperibilità.

Per l’unità di progetto Coime, Fillea, Filca e Feneal chiedono si proceda al più presto a una riorganizzazione del comparto, anche attraverso percorsi di formazione professionalizzante “per rendere la struttura più adeguata alle esigenze lavorative”, considerato che la struttura è ad esaurimento, e molti lavoratori non espletano più le mansioni che avevano all’atto delle assunzioni. Inoltre, occorre rivedere le posizioni di livello di tutti i lavoratori, ponendo attenzione particolare a coloro che dal giorno di assunzione non sono mai stati presi in considerazione per il passaggio ai livelli superiori, anche attraverso corsi di formazione. Infine, i sindacati degli edili sollecitano massima attenzione sulle condizioni igieniche e di sicurezza de cantieri. Tra le richieste, quella relativa all’orario di lavoro del personale impegnato in compiti di istituto: occorre armonizzare l’orario e le relative indennità previste con il servizio da espletare. I sindacati chiedono anche un incontro con il Comune per rimodulare le istanze. Per quanto riguarda vestiario, buoni pasto e abbonamento Amat,  le sigle sono per attivare un confronto in merito”.